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[Studio] Depressione o un’altra dipendenza per chi smette di fumare. Probabilmente.

Lo dice una (ex) fumatrice: se sei, o eri, un “fumatore“, lo rimani per sempre. Forse non ne hai la percezione cosciente, ma non smetti mai realmente di fumare: ogni giorno, più o meno consapevolmente scegli di NON fumare. Quando espongo questa mia teoria a fumatori, non fumatori ed ex fumatori come me, raccolgo reazioni miste; chi mi dà ragione, e in genere sono per lo più ex fumatori recenti, chi dice che sono pazza, e in genere sono persone che, fortuna loro, non hanno mai toccato una sigaretta in vita loro.

Non che viva per questo, ovvio, ma un nuovo studio: “Increasing Depression and Substance Use Among Former Smokers in the United States, 2002–2016“, pubblicato sull’American Journal of Prevention Medicine (AJPM, più facile) sembrerebbe confermare che del tutto pazza non sono.

L’uso del condizionale è d’obbligo perché lo studio ha qualche limite osservazionale.

Lo studio (su 67.035 persone, provenienti da tutti gli Stati Uniti, che fumavano) suggerisce che le persone che smettono di fumare probabilmente sviluppano depressione o sostituiscono il fumo con un’altra abitudine. Il paper afferma che le persone che fumavano hanno avere maggiori probabilità di sviluppare depressione, iniziare a usare la cannabis o iniziare a bere alcolici in eccesso.

Durante lo studio, il tasso di depressione tra le persone che erano solite fumare è passato dal 4,88% al 6,04%. Nello stesso periodo, i casi di abbuffata (alimentazione incontrollata) sono aumentati dal 17,22% al 22,33%.

L’uso della marijuana è raddoppiato, dal 5,35% al ​​10,09%. Sebbene sia importante notare che l’uso di marijuana [LEGALIZE! N.d.R.] rappresenta un rischio minore rispetto alle sigarette, è comunque una sostanza che crea dipendenza di cui le persone possono abusare.

Limiti dello studio

Lo studio è, in qualche modo, imperfetto; i ricercatori hanno richiesto ai partecipanti di auto-valutare il proprio comportamento e le proprie abitudini post cessazione del fumo, il ché significa che i risultati potrebbero essere distorti.

Inoltre, i ricercatori hanno definito l’abuso di alcol prendendo in considerazione il consumo di alcool solo nell’ultimo mese dello studi, ma hanno misurato l’uso di marijuana durante l’utilizzo nell’ultimo anno.

Spiegano:

Sono stati creati indicatori dicotomici per l’uso della marijuana negli ultimi 12 mesi e il consumo problematico di alcol (ad es. Abuso o dipendenza da alcool, consumo eccessivo di alcool). Gli intervistati sono stati considerati positivi per l’uso di marijuana negli ultimi anni se hanno riferito di aver usato marijuana almeno una volta all’interno di una finestra temporale di 12 mesi .


Il team ammette anche che l’uso di marijuana negli Stati Uniti è aumentato durante il periodo di studio. Ciò è probabilmente dovuto alla legalizzazione avvenuta in diversi Stati.

È anche importante notare che correlazione non significa causalità. Pertanto, non è possibile concludere, inequivocabilmente, che smettere di fumare può causare depressione, portare all’uso di marijuana o aumentare il consumo di alcool o cibo eccessivo.

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Lucia Del Neri
La decana del sito. Oltre che a pubblicare direttamente, si occupa della prima revisione dei contributi inviati dai redattori esterni. ------ Note biografiche disponibili nella pagina Redazione | Tutti gli articoli, ove non espressamente specificato, sono sottoposti a Revisione Scientifica e Fact Checking.
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