Alcool e danni al cervello

L’alcool è parte integrante della vita sociale di gran parte della popolazione occidentale. Giovani, adulti e anziani, senza sostanziali differenze statistiche, bevono per: festeggiare, socializzare, divertirsi, sdrammatizzare, dimenticare, entrare in confidenza, vincere la timidezza o l’ansia, stringere amicizie e alleanze, sfuggire dalla depressione e per mille altri motivi.

Il packaging di molti alcolici recita testualmente: “Bevi Responsabilmente“, ma questa indicazione è una contraddizione in termini perché anche piccole quantità di alcool possono essere associate a perdita di inibizioni, pensieri confusi e uno scarso controllo dei processi decisionali.

AVVERTENZA. Non è compito di questo sito giudicare se a livello sociale o istituzionale il consumo di alcool sia adeguatamente stigmatizzato e/o vi sia la corretta informazione e sensibilizzazione della popolazione sui rischi del consumo di alcool. In questo approfondimento esporremo i danni cerebrali causati dall’alcool, sia esso consumato a lungo termine che a breve termine (il classico social drinking).


Indice contenuti


Che cosa è l’alcool

Il principio attivo nella birra, nel vino e nei liquori è l’alcool etilico o etanolo, meglio noto come alcool. C2H5OH

L’alcol nasce da un processo di fermentazione. Quando il lievito viene fermentato, lo zucchero si scompone in anidride carbonica e alcool. L’anidride carbonica esce dal processo attraverso bolle di gas e lascia una combinazione di acqua ed etanolo. Il processo è così preciso che se nel lievito è presente aria, il risultato sarà l’acido etanico, una sostanza chimica presente nell’aceto comune.

L’alcol è essenzialmente composto da zucchero e lievito, ma diverse fonti di zucchero possono produrre diversi tipi di alcol.

Ad esempio, lo zucchero della polpa dell’uva viene combinato con il lievito per creare vino rosso o bianco. Nel caso della birra, la fonte dello zucchero è di solito l’orzo, ma può anche essere altri cereali, come il grano o la segale. Per rilasciare gli zuccheri, i chicchi devono essere maltati, schiacciati e bolliti. Una volta che gli zuccheri sono pronti per l’uso, viene aggiunto il lievito e inizia il processo di fermentazione. Liquori diversi sono fatti in modi diversi. La vodka, ad esempio, nasce da frutta, orzo, grano, sorgo o mais.


Alcool e cervello

Se è vero che l’alcol può inizialmente conferire una sensazione di euforia e benessere e contribuire alla socializzazione, l’alcool è in realtà un depressore del sistema nervoso centrale: gli effetti sono immediatamente percepibili non appena il modo di parlare appare confuso e la coordinazione tra gli altri non è più efficente. Ciò che avviene, fisiologicamente parlando, è un’intossicazione, i cui effetti esteriori sono facilmente osservabili. Meno facile è la comprensione di come l’alcool agisce ad un livello più profondo all’interno del corpo.

A livello neurologico, l’alcool agisce sui centri dei recettori dei neurotrasmettitori (messaggeri chimici) noti come GABA, glutammato e dopamina. L’attività dell’alcool sul GABA e sui siti del glutammato provoca gli effetti fisiologici associati al bere, come un rallentamento del movimento e della parola. L’attività alcolica sul sito della dopamina, responsabile della sensazione di “ricompensa” del cervello produce sensazioni piacevoli che stanno alla base dell’istinto di continuare a bere.

Il grado in cui l’alcol influisce sull’umore, sul comportamento e sul funzionamento neurologico di una persona dipende in parte dal fatto che il contenuto di alcol nel sangue sia elevato o in diminuzione. Con 1-2 bevande, il soggetto può sentirsi eccitato o più loquace, ma con l’aumentare dell’alcol nel proprio sistema, diventa più sedato, perde progressivamente il controllo dei propri movimenti e può sperimentare disturbi del pensiero e della memoria. La fluttuazione nel contenuto di alcool nel sangue aiuta a spiegare perché lo stesso soggetto può passare rapidamente dall’essere “il re della festa” ad aver difficoltà nei movimenti basilari, come camminare in postura eretta.

Inoltre, è stato dimostrato che i seguenti fattori influenzano il modo in cui l’alcol influisce sul funzionamento del cervello di una persona nel tempo:

  • Il volume di alcool che il soggetto assume;
  • Quanto spesso il soggetto consuma alcool;
  • L’età in cui il soggetto ha iniziato a bere;
  • Da quanti anni il soggetto fa uso di alcool;
  • Fattori individuali del soggetto, come Sesso, età e genetica;
  • Se la famiglia del soggetto ha una storia di alcolismo;
  • Se il soggetto è stata esposto all’alcol quando era nel grembo materno;
  • Le condizioni di salute generali del soggetto.

Generalmente, quando si pensa alle conseguenze negative dell’alcol, la prima paura va a ciò che può accadere in pubblico, come un incidente d’auto o un’alterazione del comportamento indotta dall’alcol [es: la classica telefonata delirante ad una ex fidanzata di dieci anni prima. N.d.R.]. Tuttavia, il consumo di alcool è sempre in un certo qual modo una “roulette russa”, specialmente quando questo è eccessivo, perché gli effetti dell’alcool sul cervello sono incerti sia nel breve che nel lungo termine.

I rischi sono ancora più gravi se in aggiunta all’alcool si assumono farmaci o stupefacenti.


Effetti sul cervello dell’alcool

l consumo di alcol inizia ad avere effetti sul cervello di una persona non appena la sostanza alcolica entra nel flusso sanguigno.

In una persona sana, il fegato lo filtra rapidamente, aiutando l’organismo a sbarazzarsi della sostanza “tossica”. Tuttavia, quando una persona beve in eccesso, il fegato non riesce a filtrare l’alcol abbastanza velocemente, e questo innesca cambiamenti immediati nel cervello.

Nel tempo, un consumo eccessivo di alcol può danneggiare sia il cervello che il fegato, causando danni permanenti.

Un consumo eccessivo di alcol può avere effetti a lungo termine sui neurotrasmettitori del cervello, diminuendone l’efficacia o addirittura inibendoli.

L’alcol, inoltre, distrugge le cellule cerebrali e causa il restringimento del tessuto cerebrale. Alcune persone con una storia di eccessivo consumo di alcol sviluppano carenze nutrizionali che danneggiano ulteriormente le funzioni cerebrali.

I sintomi del danno cerebrale correlato all’uso di alcol dipendono dalla salute generale di una persona, da quanto beve e dalle condizioni di salute del suo fegato.

Effetti a breve termine

Non appena l’alcol entra nel flusso ematico, cambia il funzionamento del cervello.

Il consumo moderato di alcol può causare i seguenti effetti temporanei:

  • perdita di inibizione
  • diminuite capacità di pianificazione e organizzazione
  • cambiamenti di umore e concentrazione
  • difficoltà a formare nuovi ricordi
  • sonnolenza
  • umore depresso
  • cambiamenti nei livelli di energia
  • perdita di memoria
  • Scarsa capacità di giudizio
  • riduzione del controllo delle capacità motorie, compresi i riflessi ritardati che possono rendere pericolosa la guida.

Le persone con gravi sintomi di intossicazione o sintomi che durano molte ore sono a rischio di avvelenamento da alcol.

L’etanolo dell’alcool si comporta come un vero e proprio veleno: quando il fegato non è in grado di filtrare questo veleno abbastanza rapidamente, una persona può sviluppare segni di avvelenamento da alcol o sovradosaggio di alcol.

Un sovradosaggio alcolico influisce anche sulla capacità del cervello di sostenere le funzioni vitali di base.

I sintomi includono:

  • vomito
  • convulsioni
  • battito cardiaco rallentato
  • difficoltà a rimanere svegli
  • svenimenti
  • bassa temperatura corporea
  • basso riflesso al vomito, che può aumentare il rischio di soffocamento
  • pelle umida

Un sovradosaggio di alcol non trattato può essere fatale.

Gravi overdose di alcol possono causare danni permanenti al cervello anche se la persona sopravvive.

Maggiore è la concentrazione di alcol nel sangue, maggiore è il rischio di overdose.

Un consumo eccessivo di bevande alcoliche ha maggiori probabilità di provocare avvelenamento da alcol.

Le persone con una corporatura minuta, chi beve alcolici meno frequentemente o chi ha una storia di patologie epatiche sono soggetti più vulnerabili all’avvelenamento da alcol.

Effetti a lungo termine

Nel tempo, l’abuso di alcol può causare danni permanenti al cervello.

Sindrome di Wernicke-Korsakoff

Una forma di danno cerebrale correlato all’alcol è la sindrome di Korsakoff.

Essa compare spesso dopo un episodio di encefalopatia di Wernicke, che è una disfunzione cerebrale acuta correlata al consumo di alcol.

Le due condizioni, chiamate insieme “sindrome di Wernicke-Korsakoff”, si verificano in persone gravemente carenti di tiamina (vitamina B-1).

L’abuso di alcol rende più difficile per il corpo l’assorbimento di questo nutriente, ma non è la sola causa di questa patologia. Altri problemi possono causarla, quali gravi disturbi alimentari, cancro, AIDS e condizioni che influenzano la capacità del corpo di assorbire i nutrienti.

Alcuni sintomi dell’encefalopatia di Wernicke includono:

  • confusione e disorientamento che continuano ben oltre il periodo dell’ubriachezza
  • malnutrizione che può causare una significativa perdita di peso
  • difficoltà a muovere gli occhi o movimenti degli occhi inusuali e “a scatti”
  • scarso equilibrio

In seguito all’encefalopatia di Wernicke, il soggetto può manifestare anche sintomi della sindrome di Korsakoff, che è un tipo di demenza.

I sintomi includono:

  • problemi di memoria, in particolare, difficoltà a formare nuovi ricordi
  • Scarsa capacità di giudizio
  • ridotte capacità di pianificazione e organizzazione
  • cambiamenti di umore e personalità
  • allucinazioni
  • peggioramento progressivo del declino cognitivo che può influenzare ogni area di funzionamento, inclusi linguaggio, vista e funzioni intestinale e vescicale.

Gli integratori vitaminici e l’astinenza completa dall’alcol possono invertire i sintomi della sindrome di Wernicke-Korsakoff entro i primi 2 anni dopo l’interruzione del consumo di alcol.

Sindrome alcolico fetale

Lo spettro dei disordini feto-alcolici, più comunemente chiamata sindrome alcolico fetale (Fetal Alchol Syndrome, Fas), si verifica quando un feto in via di sviluppo viene esposto all’alcol durante la gestazione. La sindrome alcolico fetale influisce su molti aspetti del funzionamento organico del corpo del bambino e può causare gravi danni al cervello.

I sintomi variano per gravità, ma possono includere:

  • disabilità mentali
  • iperattività
  • scarsa memoria
  • difficoltà di concentrazione
  • scarsa coordinazione
  • problemi di vista e udito

I medici non hanno ancora stabilito un livello sicuro di assunzione di alcol durante la gravidanza, quindi la migliore strategia per prevenire la sindrome alcolico fetale è quella di astenersi completamente dall’alcol per tutto il periodo della gestazione.

Se una donna incinta non dovesse riuscire proprio ad astenersi, dovrebbe comunque mirare a ridurre il più possibile il consumo di alcol.

Lesioni cerebrali

L’alcol è sicuramente un fattore di rischio quando si parla di lesioni cerebrali traumatiche (TBI) causate da cadute, incidenti stradali, litigi e altri traumi cranici.

Secondo un’analisi del 2010, il 35–81% delle persone che richiedono una cura per lesione traumatica presentano segni di intossicazione alcolica.

A breve termine, un trauma cranico può causare confusione e disorientamento, ma può anche provocare un pericoloso rigonfiamento dell’area cerebrale.

Le gravi lesioni alla testa possono persino essere fatali perché influenzano la capacità del cervello di controllare le funzioni di base, come la respirazione e la pressione sanguigna.

Gli effetti a lungo termine delle lesioni alla testa variano ma possono includere:

  • sintomi simili alla demenza, come difficoltà a formare nuovi ricordi
  • cambiamenti di umore o comportamento
  • aumento del rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson
  • cambiamenti nei modelli di flusso sanguigno nel cervello

Effetti psicologici

Il consumo di alcol può avere molte conseguenze a livello psicologico, tra cui:

  • cambiamenti di personalità e umore
  • cambiamenti nel controllo degli impulsi
  • difficoltà di concentrazione
  • depressione

Forse l’effetto psicologico più significativo, tuttavia, è la dipendenza.

Nel tempo, le persone che consumano grandi quantità di alcol sviluppano una tolleranza a tale sostanza, oltre al diventarne dipendenti. Questo significa che i loro cervelli bramano a tal punto la sostanza alcolica da sviluppare vere e proprie crisi da astinenza quando non la assumono.

La dipendenza porta il soggetto a continuare ad abusare dell’alcool, anche quando è pienamente cosciente del danno che subice. Le persone con un grave disturbo da abuso di alcol possono sviluppare una pericolosa condizione di astinenza chiamata delirium tremens (DT), che si manifesta con sintomi psicologici che includono:

  • insonnia
  • voglie di alcol intenso
  • paranoia
  • ansia
  • allucinazioni o episodi deliranti

Senza trattamento, il DT può essere fatale in oltre un terzo delle persone colpite.

Le persone con DT possono manifestare convulsioni, cambiamenti pericolosi della pressione sanguigna, vomito e diarrea eccessivi, che a loro volta possono essere causa di gravi carenze nutrizionali.

Effetti fisiologici

L’alcool fa molto più che danneggiare il cervello. Sia una grave intossicazione acuta che un abuso a lungo termine possono danneggiare praticamente tutti i sistemi del corpo.

Gli effetti fisiologici includono:

  • pressione sanguigna molto alta
  • malattie cardiache
  • cambiamenti nel ritmo cardiaco
  • danni ai vasi sanguigni
  • malattie del fegato
  • insufficienza renale
  • pancreatite
  • indebolimento del sistema immunitario
  • un aumentato rischio di alcuni tumori, inclusi quelli dell’esofago, della mammella, del fegato e del colon.

Quanto si può bere in sicurezza?

Sebbene l’alcol possa causare dei danni cerebrali significativi, ricerche emergenti suggeriscono che un suo modesto consumo può essere benefico per il cervello.

Uno studio del 2018 che ha seguito 9.087 partecipanti per 23 anni, ha scoperto che le persone che non avevano bevuto alcolici durante la mezza età avevano maggiori probabilità di sviluppare demenza.

Il rischio di demenza era più basso tra coloro che consumavano 14 o meno unità di alcol a settimana.

Le Linee guida dietetiche statunitensi del 2015-2020 raccomandano non più di un drink al giorno per le donne e non più di due drink al giorno per gli uomini.

Coloro che invece dovrebbero evitare l’alcol sono:

  • chi si sta riprendendo da alcolismo
  • chi assume medicinali interagiscono con l’alcol
  • le donne in stato di gravidanza
  • chi soffre di malattie del fegato
  • chi trova difficile controllare il la quantità di bevande alcoliche assunte.

Poiché la quantità di alcol ritenuta “sicura” varia da persona a persona e fonti diverse raccomandano vari dosaggi, è importante adottare un approccio personalizzato.

Le persone dovrebbero parlare con un operatore sanitario della loro storia di consumo alcolico e dei fattori di rischio personali per ottenere dei consigli personalizzati sull’assunzione sicura di bevande alcoliche.

Come smettere o ridurre l’assunzione di alcool?

Le persone con una storia di abuso di sostanze alcoliche dovrebbero valutare con il proprio medico di approcciarsi ad un percorso di disintossicazione in quanto potrebbero non essere in grado di consumare alcolici in modo “sicuro”. In questi casi, la migliore strategia è quella di evitare del tutto l’alcol.

Le persone con gravi dipendenze o con una lunga storia di abuso di sostanze alcoliche possono presentare gravi sintomi di astinenza quando smettono di bere. In questo caso la valutazione medica del percorso di disintossicazione è assolutamente necessaria per prevenire gravi problemi, come il delirium tremens.

Alcune persone trovano che la riabilitazione ospedaliera o gruppi di supporto, come gli alcolisti anonimi, siano utili.

Le persone che vogliono ridurre l’alcol dovrebbero considerare le seguenti strategie:

  • fissare un limite personale di un drink al giorno per le donne e due per gli uomini
  • bere solo in determinati orari o occasioni, ad esempio alle feste o nei fine settimana
  • non usare l’alcol per far fronte allo stress emotivo o per addormentarsi
  • bere bevande a basso contenuto alcolico, ad esempio sostituendo i superalcolici con il vino

Sintesi finale

Gli effetti dell’alcol sul cervello variano in base alla dose assunta e a singoli fattori, come la salute generale.

In linea di massima possiamo affermare che, più alcol una persona beve, più è probabile che il suo cervello subisca danni anche gravi, sia a breve che a lungo termine.

La cessazione totale del consumo o quantomeno un consumo moderato di alcol è la migliore strategia per ridurre il rischio di danni cerebrali. Le persone che bevono in modo eccessivo o si ubriacano deliberatamente molte volte al mese hanno un rischio molto più elevato di subire danni al cervello legati all’alcol.


Fonti e numeri utili

How alcolism work (ENG, html)
Short and Long Term Mental Effects of Alcohol (ENG, html)