Salute e Dintorni

Grasso Bruno

Ultimo aggiornamento: 9 Agosto 2019

Anche detto “Tessuto adiposo bruno“, TAB, è un tipo di grasso presente nei mammiferi che vanno in letargo, nei neonati e, da non più di una decina di anni, gli scienziati ne hanno scoperte piccole porzioni anche negli adulti. La sua funzione è quella di produrre calore per proteggere l’organismo dal freddo, e per far questo sfrutta i lipidi. In questo articolo tutto, ma proprio tutto ciò che devi sapere sul grasso bruno (o brown fat).

Indice


Cos’è il grasso bruno (Brown Fat)

Il tessuto adiposo bruno (BAT) o grasso bruno costituisce, con il tessuto adiposo bianco, l’organo adiposo; è presente in quasi tutti i mammiferi. La sua funzione principale è la termoregolazione.

(le fonti cui abbiamo fatto riferimento nella redazione del presente approfondimento sono a piè di articolo).

La classificazione del grasso bruno si riferisce a due distinte popolazioni cellulari con funzioni simili: il grasso bruno, propriamente detto, e il grasso beige. Il primo condivide un’origine embriologica comune con le cellule muscolari. Il secondo si sviluppa dagli adipociti bianchi stimolati dal sistema nervoso simpatico. Questi adipociti si trovano sparpagliati nel tessuto adiposo bianco e sono anche denominati “beige”.

Il tessuto adiposo bruno è presente in quantità significative nei neonati e nei mammiferi in letargo. È anche presente e metabolicamente attivo negli esseri umani adulti (la sua scoperta è relativamente recente e risalente al 2009), ma tende a diminuire con il passare degli anni. La sua funzione principale è la termoregolazione. Oltre al calore prodotto “dal brivido” dei muscoli, il tessuto adiposo bruno produce calore mediante termogenesi senza brividi (non-shivering thermogenesis).

A differenza degli adipociti bianchi, che contengono una singola goccia lipidica, gli adipociti marroni contengono numerose goccioline più piccole e un numero maggiore di mitocondri contenenti ferro, che conferisce al tessuto il suo colore. Il grasso bruno contiene anche più capillari (e, secondo una scoperta di Maggio 2019, nervi) del grasso bianco. Questi forniscono al tessuto ossigeno, sostanze nutritive e distribuiscono il calore prodotto in tutto il corpo.

Grasso bruno: dove si trova

Il grasso bruno, non ha una collocazione fissa e precisa. Svariati depositi di grasso bruno metabolicamente attivo possono essere rilevati nel soggetto attraverso una Tomografia a emissione di positroni (PET), un esame che a differenza della Tac o della Risonanza Magnetica, riesce a rilevare i processi funzionali all’interno del corpo.

I punti in cui generalmente si trovano il grasso bruno e il grasso beige sono lo spazio interscapolare, sovraclavicolare, surrenale, pericardico, para-aortico e intorno al pancreas, ai reni e alla trachea.

Grasso bruno (in rosso) localizzato nel collo, trapezio e zona interscapolare

Il grasso bruno, in quantità complessivamente inferiori rispetto a quello beige, è localizzato in zone altamente vascolarizzate come tra le scapole, le aree circostanti i reni, il collo e l’area sovraclavicolare e lungo il midollo spinale.

Cosa sappiamo del grasso bruno

Le ricerche del 2009, che portarono alla sua scoperta negli adulti, dimostrarono che le persone con indice di massa corporea inferiore (BMI) tendo ad avere più grasso bruno. Questa scoperta suggerisce un potenziale ruolo grasso bruno nel metabolismo umano negli adulti: grazie alla sua capacità di bruciare calorie, gli scienziati sono alla ricerca di modi per sfruttare il suo potere per combattere l’obesità.

Il grasso bruno viene attivato dal freddo

Il freddo ambientale rende questo tessuto più attivo e può, potenzialmente, contribuire allo sviluppo di nuove cellule di grasso bruno, secondo uno studio del 2014 condotto da ricercatori del National Institutes of Health e pubblicato sulla rivista Diabetes.

Il grasso bruno aiuta i bambini – che non hanno ancora la capacità di provare i brividi – a stare al caldo. Negli adulti esposti a temperature fredde, il grasso bruno può servire come una fonte di riscaldamento interno per mantenere il sangue caldo mentre scorre verso il cuore e il cervello dalle nostre estremità.

Gli studi hanno dimostrato che i partecipanti che hanno trascorso ore in una camera fredda ogni giorno non solo hanno sperimentato un aumento della produzione di calore del grasso bruno anche quando si sono abituati alle temperature più basse, ma anche un miglioramento nel controllo dello zucchero nel sangue attraverso l’insulina.

Il grasso bruno potrebbe essere attivato anche dall’alimentazione

Nel 2015 un team dell’Università di Monaco ha pubblicato la ricerca Food Activates Brown Fat. I risultati della ricerca partono dall’assunto che il grasso bruno consuma energia traendola dai trigliceridi, motivo per cui il suo studio potrebbe essere importante per prevenire l’obesità e il diabete e giungono all’ipotesi, suscettibile di ulteriori studi, che anche il cibo aumenta la sua termogenesi, e non solo il freddo come precedentemente ipotizzato.

Per lo studio, gli stessi soggetti sono stati esaminati due volte: una volta dopo l’esposizione a uno stimolo freddo e una seconda volta dopo l’ingestione di un pasto ricco di carboidrati. Inoltre, è stato incluso un gruppo di controllo. Marcatori importanti per la termogenesi sono stati misurati prima e dopo, che non solo includevano l’assorbimento di glucosio e acidi grassi, ma anche il consumo di ossigeno nel grasso bruno. Per fare ciò, i ricercatori hanno utilizzato la calorimetria indiretta in combinazione con la tomografia ad emissione di positroni e la tomografia computerizzata (PET / CT).

Il grasso bruno è ricco di nervi

Secondo la più recente scoperta (Maggio 2019), almeno nel momento in cui viene redatto l’articolo, il tessuto adiposo bruno è ricco di nervi che controllano il processo di termogenesi.

Il grasso bruno è ricco di nervi del sistema nervoso simpatico (la parte del sistema nervoso che controlla la risposta “combatti o scappa” nei mammiferi). I neuroni simpatici rilasciano molecole di noradrenalina che si legano e attivano i recettori adrenergici su cellule di grasso bruno (adipociti marroni). Questa attivazione innesca eventi biochimici che bruciano calorie immagazzinate come lipidi, generando calore. La ricerca ha identificato una proteina chiamata calsintenina 3β (CLSTN3β) che è espressa nel reticolo endoplasmatico di adipociti bruni. La calsintenina 3β aiuta la secrezione di una proteina del fattore di crescita, S100b, dagli adipociti marroni.

Domande frequenti sul Grasso Bruno

Come aumentare grasso bruno?

La chiave è il freddo. Non solo attiva il grasso bruno, ma è anche in grado di attivare un processo di rinnovo cellulare dello stesso. Indurre una condizione di freddo (es: con un doccia fredda) per 20 minuti al giorno è in grado di attivare e aumentare le cellule adipose brune del corpo.

Come eliminare il grasso bruno?

Il grasso bruno tende a diminuire con l’età e con l’aumento del BMI (body mass index). E’ stato rilevato che le persone in sovrappeso o obese ne hanno meno. In ogni caso, non bisognerebbe cercare di eliminarlo, ma aumentarlo e renderlo attivo.

Come produrre grasso bruno?

Al momento è il freddo l’unica via per portare il corpo a produrre (o meglio, aumentare quello che c’è già) grasso bruno. Gli scienziati stanno studiando se anche l’alimentazione può avere un ruolo e, per combattere obesità e diabete tipo 2, ipotizzano dei farmaci che intervengano nella genesi del grasso bruno, ma studi definitivi sono ancora acerbi.

Come attivare il grasso bruno?

Il modo sicuro e più efficace per attivare il grasso bruno è il freddo: la temperatura ambientale fa si che il sistema nervoso centrale indichi al grasso bruno di attivare la termogenesi “senza brividi” per mantenere costante la temperatura corporea attingendo ai lipidi presenti nel sangue.

Come bruciare il grasso bruno?

Il grasso bruno non “brucia” se stesso. Bensì usa i lipidi per bruciare energia e produrre calore. A dispetto del nome, il grasso bruno ha molto più a che vedere con le cellule muscolari che non i grassi comunemente detti.

Come sciogliere il grasso bruno?

Il grasso bruno non si può sciogliere. La sua presenza nel corpo degli adulti tende a diminuire con l’avanzare dell’età ed è stata osservata la sua diminuzione in soggetti obesi o sovrappeso. Il fine non deve essere quello di “sciogliere” il grasso bruno, ma attivarlo e se possibile aumentarlo.


Fonti e approfondimenti

Su Virtua Salute:

The Adipose organ https://www.plefa.com/article/S0952-3278(05)00054-2/fulltext
Cool temperature alters human fat and metabolism https://www.nih.gov/news-events/nih-research-matters/cool-temperature-alters-human-fat-metabolism
Why Brown Fat has a lot of nerves https://www.nature.com/articles/d41586-019-01278-4
Food activate brown fat https://www.sciencedaily.com/releases/2018/08/180829115544.htm
What is brown fat? 5 fascinating facts https://www.livescience.com/49652-what-is-brown-fat-facts.html
The “skinny” or Brown Fat, Obesity and Bone https://deepblue.lib.umich.edu/bitstream/handle/2027.42/110636/ajpa22661.pdf?sequence=1&isAllowed=y [PDF]

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Angela Garella
Veronese DOC, ci tiene a precisare. Esperta di fitness e rimedi naturali. Se volete sapere a cosa serve un integratore... chiedete a lei! ------ Note biografiche disponibili nella pagina Redazione | Tutti gli articoli, ove non espressamente specificato, sono sottoposti a Revisione Scientifica e Fact Checking.
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