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COVID-19: Quarta ondata in Italia, lockdown per i no vax, 3° dose ecc. [Il punto della situazione]

Ultimo aggiornamento: 29 Novembre 2021

L’arrivo delle temperature più rigide tipiche del tardo autunno e una conseguente vita più “al chiuso” delle persone, una gestione dei servizi pubblici (trasporti in primis, ma anche scuole e chiese) non ottimale, un numero esiguo ma importante di no-vax hanno costituito l’humus su cui si è formata la cosiddetta “quarta ondata” del COVID. Facciamo il punto della situazione, in preparazione a decisioni governative che nelle prossime settimane infiammeranno il dibattito scientifico e politico.

Primo dubbio: è arrivata davvero la temuta quarta ondata?

Decisamente sì. I numeri parlano chiaro: nella data di ieri (15/11/2021) i casi sono stati 5.144 su 248.000 circa tamponi. Il tasso di positività è oltre il 2%. I decessi 44, sempre riferendoci al 15 Novembre. In tutte le Regioni, secondo un report dell’Associazione Epidemiologi Italiani, l’indice è superiore all’1%.

Zone gialle. Secondo i parametri attuali, Lunedi 22 Novembre 2021 quattro regioni rischieranno il rientro nelle “zone”, che sanciscono la limitazione di spostamento e di attività dei cittadini: Friuli Venezia Giulia, Alto Adige e Provincia Autonoma di Bolzano, Liguria e Val D’Aosta. A rischio, per il periodo natalizio, anche Lombardia e Veneto, per le quali si paventa persino la zona arancione, anche se i numeri odierni -pur alti- consentono una inversione di tendenza in tempo utile.

Secondo dubbio: è praticabile un lockdown mirato solo ai no-vax in Italia?

L’Austria è stata la prima nazione a sancire, e mettere in pratica, un lockdown “selettivo” finalizzato a limitare le libertà di coloro che si sono rifiutati di sottoporsi a vaccinazione. L’ipotesi di una decisione simile, applicata all’Italia, era stata esclusa da Franco Locatelli la settimana scorsa.

Eppure pare non essere esclusa del tutto, anzi. Il dibattito politico in questi giorni sembra renderla quantomeno plausibile. Il Presidente della Regione Liguria, Toti, è favorevole, e dello stesso parere è il governatore altoatesino Kompatscher, che guarda con estremo favore il modello austriaco. Anche Cirio, Regione Piemonte, getta benzina sul fuoco, proponendo forti limitazioni ai no vax. A proporre un lockdown selettivo è anche Matteo Renzi (Italia Viva) come riporta Ansa.

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, tuttavia, è perplesso ritenendo il lockdown per no-vax rischioso e potenzialmente anticostituzionale [Pur chiarendo, al lettore, che solo la Corte Costituzionale, in Italia, ha il potere di decidere cosa è contro i principi della Costituzione – N.d.R.]

Sulla questione si è espresso Il Presidente del Consiglio Mario Draghi, ponendo, temporaneamente, la pietra tombale sulla questione: “Non è allo studio nessuna stretta sul modello austriaco per i non vaccinati“, riporta Open.

In previsione del periodo natalizio sono comunque pressoché certe alcune misure per limitare il contatto e il sovraffollamento nei luoghi chiusi (pubblici o privati che siano).

Terzo Dubbio: Terza dose vaccino sì? E per chi?

I dati dell’ISS non sembrano dare adito a dubbi: la protezione vaccinale cala del (circa) 50% dopo 6 mesi dall’ultima iniezione.

Anziani e cosiddetti “soggetti fragili” sono già stati sottoposti al terzo richiamo vaccinale. Da Dicembre anche gli over 40 potranno aderire alla terza dose (le modalità di prenotazione variano da Regione a Regione, si consiglia di consultare il sito di riferimento del proprio comune di Residenza), purché siano passati più di 6 mesi dall’ultima dose.

Al vaglio, questa settimana, un provvedimento che imponga a tutti gli operatori sanitari di sottoporsi alla terza dose, come riporta il Sole 24 Ore.

Quarto Dubbio: Durata del Green Pass

Che il vaccino protegga per un periodo medio di 6 mesi, per poi vedere progressivamente calare l’efficacia nei successivi mesi potrebbe -anche per le pressioni del Comitato Tecnico Scientifico- vedere l’attuale durata del Green Pass (12 mesi) a 9 e, non è escluso, 6 mesi. Nel momento in cui scriviamo nulla è deciso.

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John Dimi
Editore e divulgatore scientifico. Oltre che contributor diretto per il sito, si occupa di fact checking e revisione delle bozze. ------ Note biografiche disponibili nella pagina Redazione | Tutti gli articoli, ove non espressamente specificato, sono sottoposti a Revisione Scientifica e Fact Checking.
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