Alimentazione

Alka-Diet. La dieta alcalina: una panoramica basata su evidenze scientifiche.

Ultimo aggiornamento: 7 Agosto 2019

La dieta alcalina si basa sul concetto che sostituire cibi acidificanti con quelli alcalinizzanti possa avere effetti benefici sulla salute. I sostenitori di questa dieta ritengono che possa addirittura sconfiggere gravi malattie come il cancro.

Ringrazio Angela Garella per il suo aiuto nella ricerca, nelle traduzioni e nella consultazione delle fonti.

Indice

Che cosa è la dieta alcalina

Livelli di pH regolari nel corpo

Il cibo influisce sul pH delle urine, NON su quello del sangue

Alimenti acidificanti e osteoporosi

Acidità e Cancro

Diete ancestrali e acidità

Conclusioni

Questo articolo esamina la scienza alla base della dieta alcalina. Al netto di tutte le idiozie che i ciarlatani della nutrizione (99,9% dei quali li trovi sul web e cercheranno di venderti qualcosa) spacciano da non meno di 10 anni.


Che cos’è la Dieta Alcalina?

La dieta alcalina è anche conosciuta come dieta “acido-alcalina” o dieta “della cenere alcalina”. La denominazione esotica, Alka-Diet, è altrettanto utilizzata.

La dieta alcalina parte dal presupposto che quello che introduci nel tuo organismo con il cibo possa alterare il valore del pH (o della misurazione dell’acidità o dell’alcalinità) del tuo corpo.

Per spiegare come funziona il metabolismo, ovvero la conversione del cibo introdotto con l’alimentazione in energia, si utilizza spesso il paragone con il fuoco: la combustione comporta una reazione chimica che disgrega una materia solida, lasciando dei residui di cenere. Allo stesso modo, gli alimenti che mangiamo lasciano anch’essi un residuo di “cenere” noto come rifiuto metabolico.

A quanto pare, questi rifiuti metabolici possono essere alcalini – altresì detti “neutri” – oppure acidi.

I sostenitori di questa dieta affermano che tali scarti metabolici possono influenzare direttamente l’acidità del corpo.

In altre parole, se mangi cibi i cui residui metabolici sono costituiti da cenere acida, questa rende il tuo sangue più acido. Al contrario, se mangi cibi che lasciano cenere alcalina, il tuo sangue sarà di conseguenza più alcalino.

Secondo l’ipotesi della “cenere acida”, è proprio quest’ultima a renderti vulnerabile a malattie e disturbi patologici, al contrario della cenere alcalina che è invece considerata protettiva.

Di conseguenza, scegliendo più alimenti alcalini, dovresti essere in grado di “alcalinizzare” il tuo corpo e migliorare la tua salute.

I componenti alimentari che lasciano residui acidi includono proteine, fosfato e zolfo, mentre i componenti alcalini includono calcio, magnesio e potassio (1, 2).

Ma vediamo quali gruppi alimentari sono considerati acidi, alcalini o neutri:

  • Acidi: carne, pollame, pesce, latticini, uova, cereali e alcol.
  • Neutri: grassi naturali, amidi e zuccheri.
  • Alcalini: frutta, noci, legumi e verdure.

IN SINTESI:

Secondo i sostenitori della dieta alcalina, i rifiuti metabolici – o “ceneri” – lasciati dalla combustione degli alimenti possono influenzare direttamente l’acidità o l’alcalinità del corpo.


Livelli di pH regolari nel corpo

Quando si parla di dieta alcalina, è importante capire il concetto di pH.

In parole povere, il pH è la misura che indica quanto qualcosa sia acido o alcalino.

Il suo valore varia da 0 a 14:

  • Acido: 0.0 – 6.9
  • Neutro: 7.0
  • Alcalino (o basico): 7.1 – 14.0

Molti sostenitori di questa dieta suggeriscono di monitorare il pH delle urine per assicurarsi che sia alcalino (oltre 7) e non acido (inferiore a 7).

Tuttavia, è importante notare come i valori di pH variano notevolmente all’interno del corpo: mentre alcune parti sono acide, altre sono alcaline, non esiste un livello di pH uniforme.

Per esempio, nel tuo stomaco sono presenti grandi quantità di acido cloridrico, il quale – essendo, appunto, un acido – conferisce un pH di 2 – 3.5 (molto acido).

Questa acidità è necessaria per scomporre il cibo che verrà successivamente digerito.

Al contrario, il sangue umano è sempre leggermente alcalino, con un pH di 7.36–7.44 (3). Quando i valori di pH del sangue non rientrano nell’intervallo considerato normale, si crea una situazione molto pericolosa che può addirittura portare alla morte se non viene trattata in tempo (4).

Tuttavia, ciò accade solo in presenza di alcuni stati patologici – come la chetoacidosi causata dal diabete, stati di forte denutrizione o eccessiva assunzione di alcol – e ha poco a che fare con la dieta in sé (5, 6, 7).

IN SINTESI: Il valore del pH misura l’acidità o l’alcalinità di una sostanza. Ad esempio, l’acido dello stomaco è altamente acido, mentre il sangue umano è leggermente alcalino.


Il cibo influisce sul pH dell’urina, ma non su quello del sangue

Per mantenere delle buone condizioni di salute è fondamentale che i valori di PH del sangue rimangano costanti. In caso contrario le cellule smetterebbero di funzionare e morirebbero molto rapidamente.

Per questo motivo, il tuo corpo ha molti modi efficaci per regolare a livello endogeno l’equilibrio del suo pH. Questo equilibrio è noto come omeostasi acido-base.

Infatti, è quasi impossibile per il cibo modificare il valore del pH del sangue nelle persone sane, anche se possono verificarsi piccole fluttuazioni nell’intervallo di valori normale.

Al contrario, il cibo può sicuramente modificare il valore del pH delle urine, anche se l’effetto è alquanto variabile (1, 8).

L’escrezione di acidi nelle urine è uno dei modi principali in cui il corpo regola il pH del sangue.

Se mangi una grande bistecca, l’urina sarà più acida alcune ore dopo poiché il tuo corpo espellerà i rifiuti metabolici dal tuo sistema.

Pertanto, il pH delle urine è un cattivo indicatore del pH corporeo complessivo e della salute generale e può anche essere influenzato da molti altri fattori oltre alla dieta.

IN SINTESI: Il tuo corpo regola efficacemente i livelli di pH del sangue. Nelle persone sane, la dieta non influisce in modo significativo sul pH del sangue, ma può modificare il pH delle urine.


Alimenti acidificanti e osteoporosi

L’osteoporosi è una malattia progressiva dell’osso caratterizzata da una diminuzione del contenuto minerale osseo.

È particolarmente comune tra le donne in post-menopausa e può aumentare drasticamente il rischio di fratture.

Molti sostenitori della dieta alcalina credono che, al fine di mantenere un PH ematico costante, il tuo corpo assuma minerali alcalini (come il calcio) dalle ossa per tamponare gli acidi degli alimenti che mangi.

Secondo questa teoria, le diete acidificanti, come la dieta occidentale standard, causerebero una perdita di densità minerale ossea. Questa teoria è nota come “ipotesi della cenere acida dell’osteoporosi”.

Tuttavia, questa teoria ignora la funzione dei reni, che sono fondamentali per rimuovere gli scarti acidi e regolare il pH corporeo.

I reni producono ioni bicarbonato che neutralizzano gli acidi nel sangue, consentendo al corpo di gestire il pH ematico (9).

Anche il sistema respiratorio è coinvolto nel controllo del pH ematico: quando gli ioni bicarbonato dei reni si legano agli acidi nel sangue, formano anidride carbonica, espulsa con l’espirazione, e acqua, espulsa attraverso le urine.

L’ipotesi delle ceneri acide ignora anche una delle principali cause dell’osteoporosi: una perdita di collagene proteico dell’osso (10, 11).

Ironia della sorte, questa perdita di collagene è fortemente legata a bassi livelli di due acidi: acido ortosilicico e acido ascorbico o vitamina C – nella dieta (12).

Tieni presente che le prove scientifiche che collegano gli acidi introdotti con la dieta alla densità ossea o al rischio di fratture sono varie e a volte contrastanti.

Mentre molti studi osservazionali non hanno trovato alcuna associazione tra i due fattori, altri hanno rilevato un collegamento significativo (13, 14, 15, 16, 17).

Gli studi clinici – che tendono ad essere più precisi – hanno concluso che le diete acidificanti non hanno alcun impatto sui livelli di calcio nel corpo (9, 18, 19).

Anzi, queste diete migliorano la salute delle ossa aumentando la ritenzione di calcio e attivando l’ormone IGF-1, che stimola la riparazione di muscoli e ossa (20, 21).

Pertanto è possibile che una dieta ricca di proteine ​​e tendenzialmente acida sia addirittura collegata a una migliore salute delle ossa, e non peggiore.

IN SINTESI: Sebbene le prove siano contrastanti, la maggior parte delle ricerche non supporta la teoria secondo cui le diete a base acida danneggiano le ossa. Le proteine, nutriente acido, sembrano addirittura essere benefiche.


Acidità e cancro

Molte persone sostengono che il cancro cresca solo in ambiente acido e possa essere trattato anche con una dieta alcalina.

Tuttavia, studi approfonditi sulla relazione tra acidosi indotta dalla dieta (o l’aumento dell’acidità del sangue causata dalla dieta) e il cancro, dimostrano che non esiste un collegamento diretto tra questi due fattori (22, 23).

Innanzitutto, come abbiamo già detto, il cibo non influenza in modo significativo il pH del sangue (8, 24).

In secondo luogo, anche se (erroneamente) si presumesse che il cibo possa alterare drasticamente il valore del PH del sangue o di altri tessuti, le cellule tumorali non si limitano a crescere esclusivamente in ambienti acidi.

Infatti, le cellule cancerogene crescono nel normale tessuto organico del corpo, che ha un pH leggermente alcalino di 7,4.

Molti esperimenti scientifici hanno fatto sviluppare con successo cellule tumorali in un ambiente alcalino (25).

Sebbene i tumori crescano più velocemente in ambienti acidi, sono in realtà essi stessi a creare tale acidità. Non è l’ambiente acido che crea il cancro, ma il cancro che crea l’ambiente acido (26).

IN SINTESI: Non esiste alcun legame tra una dieta acidificante e il cancro: le cellule tumorali crescono anche in ambienti alcalini.


Diete ancestrali e acidità

Se esaminiamo approfonditamente la teoria acido-alcalina da una prospettiva sia evolutiva che scientifica, ci accorgiamo che essa rivela numerose discrepanze.

Un unico studio che stimò che l’87% degli esseri umani vissuti nell’era pre-agricola si nutriva principalmente di alimenti alcalinizzanti, ha costituito l’argomento centrale su cui si è basata la teoria moderna della dieta alcalina (27).

Una ricerca più recente riferisce approssimativamente che la metà degli umani pre-agricoli si nutriva in modo nettamente alcalino, mentre all’opposto, l’altra metà in modo nettamente acido (28).

Tieni presente che i nostri antenati vivevano in condizioni climatiche molto diverse dalle nostre, e avevano accesso a cibi diversi. Infatti, le diete acidificanti erano più comuni tra le popolazioni che vivevano più a nord dell’equatore, lontano dai tropici (29).

Nonostante il fatto che circa la metà dei cacciatori-raccoglitori seguisse una dieta a base acida, si ritiene che le malattie moderne fossero molto meno comuni (30).

IN SINTESI: Gli studi attuali suggeriscono che circa la metà delle diete ancestrali erano acidificanti, specialmente tra le persone che vivevano lontano dall’equatore.


Conclusioni

La dieta alcalina è piuttosto salutare, incoraggiando un alto consumo di frutta, verdura e cibi vegetali sani, limitando al contempo i cibi spazzatura industriali.

Tuttavia, l’idea che la dieta apporti benefici per la salute grazie ai suoi effetti alcalinizzanti è molto debole. Queste affermazioni non sono state dimostrate da studi scientifici e affidabili.

Alcuni studi evidenziano effetti positivi in ​​un sottogruppo molto piccolo della popolazione: una dieta alcalinizzante, povera di proteine, può essere utile per le persone con malattie renali croniche (31).

In generale, la dieta alcalina è salutare perché si basa su alimenti integrali e non trasformati. I suoi benefici non hanno nulla a che fare con i livelli di pH.

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Stefania Palazzo
La 'Stefy' è stata la prima autrice del sito nonché la prima a credere nel progetto Virtua Salute. Appassionata di medicine naturali.
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