Salute e Dintorni

Quanto è dannosa per la salute la tecnologia 5G? – Terza Parte

Abbiamo illustrato nel primo articolo come sta cambiando il concetto di “user centric”, la differenza tra radiazioni non ionizzanti e ionizzanti e il progetto internazionale EFR , tutt’ora in corso, lanciato nel 1996 dall’OMS.
A seguire, abbiamo dedicato il secondo articolo ai risultati di 3 ricerche, condotte per verificare gli effetti cancerogeni dell’esposizione a RFR.
Oggi torniamo ad approfondire le implicazioni sulla salute del passaggio alla tecnologia 5G.

I conflitti di interesse nel core Group dell’EMF

Alla posizione assunta dell’OMS, ha fatto seguito la Federal Communications Commission – Stati Uniti:

A livelli relativamente bassi di esposizione alle radiazioni RF – ovvero livelli inferiori a quelli che produrrebbero un riscaldamento significativo – le prove della produzione di effetti biologici dannosi sono ambigue e non dimostrate.

Tuttavia già il 5 Agosto 2017 il Dott. Lennart Hardell pubblicava la propria visione in merito sull’International Journal of Oncology, il “World Health Organization, radiofrequency radiation and health – a hard nut to crack (Review)“.

Il Dott. Hardell sottolinea come, nonostante gli studi epidemiologici sull’uomo abbiamo evidenziato un aumento del rischio di glioma e neurinoma acustico, nella maggior parte dei paesi è stato fatto poco o nulla per ridurre l’esposizione ed educare le persone sui rischi per la salute causati dalle radiazioni RF.
Al contrario, i livelli ambientali sono aumentati.

Nel 2014 si è inoltre scoperto che cinque dei sei membri del gruppo principale incaricati del progetto EMF sono affiliati alla Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ICNIRP), ONG di settore e quindi implicata in un conflitto di interessi.
Proprio come dichiarato dalla ICNIRP, la valutazione degli effetti biologici non termici delle radiazioni RF viene respinta dall’OMS come prova scientifica degli effetti negativi sulla salute.

Essere membro dell’ICNIRP è un conflitto di interessi nella valutazione scientifica dei rischi per la salute derivanti dalle radiazioni RF per i legami con l’esercito e l’industria.
Questo trova effettivo riscontro, dal momento che le linee guida dell’ICNIRP sono di enorme importanza per le influenti industrie delle telecomunicazioni, dell’esercito e dell’energia.

ha indicato il Dott. Lennard Hardell.
Malgrado la diffusione pubblica del conflitto di interessi, in una riunione del 3 marzo 2017 presso l’ufficio dell’OMS a Ginevra, è stato affermato che non vi è l’intenzione di cambiare il Core Group del progetto EMF.

Il Rapporto BioInitiative

Quest’anno sono stati aggiornati i dati pubblicati nel Rapporto BioInitiative 2012 – A Rationale for Biologically-based Exposure Standards for Low-Intensity Electromagnetic Radiation.

Il BioInitiative, pubblicato da 29 esperti medici e scientifici tra cui il Dott. Hardell, espone che:

I bioeffetti sono chiaramente stabiliti e si verificano a livelli molto bassi di esposizione a campi elettromagnetici e radiazioni a radiofrequenza.
Nei primi minuti possono verificarsi bioeffetti associati all’uso di smartphone e cordless. I bioeffetti possono anche verificarsi a partire da pochi minuti di esposizione a ripetitori per cellulari, WI-FI e dispositivi wireless di smart intelligence che sottopongono tutto il corpo all’esposizione.
Le esposizioni croniche a livello di ripetitori e antenne possono provocare malattie.

Foto di Ria Sopala da Pixabay

I bioeffetti da esposizione a radiazioni riportati nel Rapporto BioInitiative

Innumerevoli i bioeffetti indicati dal BioInitiative. Tra questi ritroviamo:

  • Gli spermatozoi umani sono danneggiati dalle radiazioni dei telefoni cellulari a intensità molto basse nell’intervallo di microwatt basso e nanowatt/cm2.
    I livelli di esposizione sono simili a quelli risultanti dall’indossare un cellulare sulla cintura, nella tasca dei pantaloni o dall’uso di un computer portatile wireless sulle ginocchia.
  • Gli studi sugli spermatozoi umani mostrano danni genetici (DNA) da telefoni cellulari in modalità standby e uso di laptop wireless. La qualità, la motilità e la vitalità degli spermatozoi compromesse si verificano ad esposizioni da 0,00034 uW/cm2 a 0,07 uW/cm2 con una conseguente riduzione della fertilità maschile umana
  • Altri studi suggeriscono che elevate esposizioni tossiche al feto e ai bambini molto piccoli possano avere conseguenze particolarmente dannose a seconda di quando si verificano nelle fasi critiche della crescita e dello sviluppo.
    Tali esposizioni possono indurre effetti negativi sulla salute anche decenni dopo (iperattività, disturbi dell’apprendimento e problemi comportamentali a scuola).
  • Gli attuali limiti di sicurezza pubblica FCC e ICNIRP sembrano non essere sufficientemente protettivi per la salute pubblica, in particolare per i bambini (embrioni, feti, neonati, bambini molto piccoli).
  • Sono stati esaminati 155 nuovi studi, pubblicati tra il 2007 e la metà del 2012, che riportano gli effetti neurologici della RFR. Di questi, 98 studi (il 63% del totale) hanno mostrato effetti a livello neurologico e 57 (il 37%) non hanno mostrato effetti.
  • Sono state considerate anche 69 nuove ricerche, pubblicate tra il 2007 e la metà del 2012, (incluse due sul campo statico) che riportano gli effetti genotossici dell’ELF-EMF. Di queste, 64 (il 93%) hanno mostrano la presenza di effetti e 5 (il 7%) non hanno mostrato alcun effetto.

Le critiche al Rapporto BioInitiative

Il Consiglio sanitario dei Paesi Bassi ha riesaminato il rapporto BioInitiative nel settembre 2008 e ha concluso che si tratta di una revisione selettiva della ricerca esistente e non presenta un’analisi equilibrata considerando la qualità scientifica dei diversi studi.
Alcune delle carenze individuate specificavano che il rapporto presentava false affermazioni e affermazioni prive di basi scientifiche.

Oltre alla voce del Consiglio sanitario dei Paesi Bassi, Wikipedia elenca tutte le critiche espresse sul tema BioInitiative, includendo:

  • Australian Centre for Radiofrequency Bioeffects Research (ACRBR)
  • EMF-NET della Commissione europea
  • Commissione per gli uomini e le radiazioni dell’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE)
  • Ufficio federale tedesco per la radioprotezione
  • Agenzia francese per la sicurezza ambientale e della salute sul lavoro
  • Indian Council of Medical Research
Vuoi discutere di questo articolo con i tuoi follower? Condividilo sui Social Network
Lucia Fava
Copywriter ed esperta di social media marketing, è la responsabile del coordinamento con i revisori scientifici. Si occupa di ricerca fonti e fact checking. ------ Note biografiche disponibili nella pagina Redazione | Tutti gli articoli, ove non espressamente specificato, sono sottoposti a Revisione Scientifica e Fact Checking.
Avvisami di nuovi commenti
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments