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[Studio clinico randomizzato] Troppa vitamina D è controproducente per la densità ossea

Nonostante ben pochi studi abbiano accertato gli effetti e la tollerabilità di un’integrazione di vitamina D tale da superare abbondantemente le dosi raccomandate giornaliere, si stima che negli Stati Uniti il 3% della popolazione raggiunga quotidianamente i 4000 UI / giorno. La dose raccomandata giornaliera è 400-1000 UI.

La domanda che si sono posti i ricercatori dell’Università di Calgary, Canada è la seguente: L’integrazione di vitamina D a dosi più elevate [rispetto alla dose raccomandata giornaliera N.d.A.] migliora la densità minerale ossea (BMD, Bone Mineral Density, misurata utilizzando la tomografia computerizzata quantitativa periferica ad alta risoluzione) e la resistenza ossea (misurata come carico di rottura)?

La risposta, ovvero il paper che descrive la ricerca: “Effect of High-Dose Vitamin D Supplementation on Volumetric Bone Density and Bone Strength” è stata pubblicata a fine Agosto 2019 sulla rivista Jama. Obiettivo della ricerca è stato valutare l’effetto dose-dipendente della supplementazione di vitamina D sulla densità minerale ossea volumetrica e sulla forza.

Lo studio randomizzato, in doppio-cieco, è stato effettuato su 311 adulti di età media di 62 anni (53% dei quali uomini), è durato 3 anni e ha suddiviso i partecipanti in tre gruppi: 1) 400 UI / giorno, 2) 4000 UI / giorno, 3) 10000 UI / giorno.

Risultati.

Lo studio ha riscontrato, in tutti i gruppi, un lieve declino della BMD nel corso dei tre anni. Approfondendo la perdita di densità attraverso uno strumento più sensibile (L’Extreme Ct1, se vi interessa N.d.A.), si è misurata esattamente la significativa perdita ossea dei tre i gruppi.

Nei gruppi 400 UI, 4000 UI e 10.000 UI, la BMD è diminuita rispettivamente dell’1,4%, 2,6% e 3,6%, principalmente nel raggio, ma con una perdita più evidente nella tibia. La resistenza ossea (forza) non è stata significativamente ridotta in nessun gruppo.

Un’ulteriore osservazione è stata che i gruppi 4000 UI e 10000 UI presentavano Ipercalciuria, ovvero una eccessiva presenza di calcio nelle urine, condizione di per sé non grave, ma che può favorire la formazione di calcoli renali.

Conclusioni

Lo studio ha concluso che l’assunzione di vitamina D a dosi superiori rispetto alla dose giornaliera raccomandata non è efficace per aumentare la densità ossea o aumentare la forza ossea. Anzi, la densità ossea è diminuita, con la perdita maggiore osservata nel gruppo che ha assunto la dose più alta.

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Lucia Del Neri
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