Salute e Dintorni

Il sistema immunitario è “cool”. E lo sarà ancor di più dopo il Coronavirus.

Questo articolo rinforza le tue difese immunitarie. Ma non quelle che ti proteggono da virus e batteri, ma quelle che ti rendono più resistente alle bufale dei produttori di integratori che, dietro la promessa di “rinforzare il sistema immunitario“, nel futuro imminente proveranno a spacciarti pillole, compresse e tisane a base di vitamine ed estratti vegetali. Inutili e, talvolta, potenzialmente dannose.

In questo approfondimento tratteremo:

Una panoramica sul sistema immunitario e la sua estrema complessità;

Gli integratori più comuni spacciati per rinforzare il sistema immunitario (Vitamima C, Vitamina D, Probiotici).


Il sistema immunitario

Durante la pandemia, quella che definisco la triade del narcisismo [più belli, più forti, più magri – N.d.A.] ha smesso, improvvisamente, di avere quell’importanza capitale che riveste nella tua quotidianità e che influenza ogni scelta alimentare, di integrazione, di allenamento. Quando ti scopri inerme al cospetto di un virus infame come il SARS-CoV-2 che, in modo arbitrario e non prevedibile, può passarti attraverso senza far danni oppure avere gravi conseguenze, comprendi quanto l’eterna giovinezza che con tanto affanno insegui serva davvero a poco, se sei malato.

Da Google Trends


In questi giorni immagino orde di metrosexual e aspiranti influencer appiccicati h24 a Internet alla spasmodica ricerca di indicazioni e di prodotti per aumentare le difese immunitarie in modo efficace e, soprattutto, velocemente. Senza successo.

Il Sistema Immunitario, come vedremo a breve, è qualcosa di estremamente complesso. il cui funzionamento non è “ottimizzabile” attraverso la sola assunzione di integratori alimentari.

Prima di entrare nel merito voglio suggerirti una riflessione.

L’attuale pandemia ha provocato, non solo in Italia, il lockdown di persone e attività, con danni economici attuali e futuri incalcolabili, obbligo di distanziamento sociale, il sistema sanitario nazionale è al collasso, con un quotidiano tributo di vite (anche tra gli eroici operatori sanitari) inimmaginabile solo due mesi fa. Affrontare il nuovo coronavirus sta richiedendo lo sforzo congiunto di scienziati di tutto il mondo, investimenti milionari alla ricerca di un vaccino, quotidianamente viene chiesto il parere di epidemiologi, virologi, immunologi, medici e ricercatori.

Secondo te, se esistesse una vitamina, una sostanza, un integratore in grado di ridurre, anche solo dello 0,1% le possibilità di contrarre il COVID-19, non credi che lo avrebbero comunicato a gran voce da tutti i media e TG nazionali? Non credi che se, ad esempio, la semplice assunzione di vitamina C si fosse dimostrata realmente capace di aumentare le difese immunitarie te l’avrebbero imposta per Legge?

Ora, per cortesia, posa quella bustina di Rosa Canina ed estratto di corteccia di Salice Piangente e leggi quanto segue.

I tipi di immunità

In generale, le difese immunitarie sono più efficaci negli adolescenti e negli adulti e tendono ad indebolirsi progressivamente man mano che si invecchia.

Esistono tre tipi di immunità agli agenti esterni.

Immunità innata

È la difesa immunitaria “di default”, che non include solamente la maggiore o minore efficacia del sistema immunitario di intervenire attivamente in caso di agenti patogeni esterni, ma anche i sistemi di difesa passiva, come la pelle e le mucose.

Immunità adattativa

Questa protezione si sviluppa e migliora nel corso della vita. Quando sei esposto (e guarisci) da una malattia, oppure quando ti vaccini, il sistema immunitario mette a punto un “kit di pronto intervento” specifico per affrontare gli agenti patogeni già incontrati in passato. È anche definita memoria immunitaria .

Immunità passiva

È la capacità immunitaria che viene trasmessa da un soggetto all’altro. Nei mammiferi, il feto migliora progressivamente le difese immunitarie grazie alla placenta della madre, a sua volta quest’ultima continuerà durante l’allattamento ad aiutare il neonato a difendersi dai patogeni nel periodo in cui è più fragile. Questo tipo di immunità “supplementare” svanisce una volta terminato l’allattamento.

Se quanto sopra non rende l’idea di quanto complesso sia il sistema di difesa del corpo umano, facciamo una panoramica del suo funzionamento.

Il Sistema immunitario: panoramica

Il sistema immunitario, nello svolgimento efficace delle sue funzioni, coinvolge molti tipi di cellule, organi, proteine e tessuti. Un compito primario del sistema immunitario non è solo reagire ad agenti patogeni esterni, ma anche riconoscere le cellule morte e difettose ed eliminarle.

Se il sistema immunitario incontra un patogeno, ad esempio un batterio, un virus o un parassita, organizza una risposta immunitaria. E fin qui ci siamo.

Vediamo l’attore principale di questo complesso sistema di difesa.

Globuli Bianchi (Leucociti)

I globuli bianchi circolano nel corpo nei vasi sanguigni e nei vasi linfatici, paralleli alle vene e alle arterie e sono sempre all’erta alla ricerca di agenti patogeni, in presenza dei quali iniziano a moltiplicarsi e inviare messaggi ad altri tipi di cellule in modo che intervengano a dare supporto.

I globuli bianchi sono immagazzinati in diversi punti del corpo, chiamati organi linfoidi. Questi includono il timo, la milza, il midollo osseo e i linfonodi.

Ci sono due tipi di globuli bianchi:

  • Fagociti. A questa categoria appartengono i Granulociti e i Monociti, che hanno diverse caratteristiche di velocità e modalità di azione. In sintesi, queste cellule circondano, assorbono i patogeni e li scompongono. Di fatto, li “mangiano” (Phagos, “che mangia“).
  • Linfociti. Queste cellule aiutano il corpo a ricordare precedenti patogeni affrontati e riconoscerli in caso di nuovo attacco. I linfociti si distinguono in “T”, che distruggono le cellule compromesse e i “B”, che producono gli anticorpi e comunicano con i linfociti T.

Finora tutto semplice no?

Un breve riassunto. Il sistema immunitario è un termine che definisce una complessa organizzazione di organi, tessuti e cellule. Le braccia armate del sistema immunitario sono i globuli bianchi, suddivisi in fagociti e linfociti, a loro volta suddivisi in T e B.

Come funziona il sistema immunitario

Introduciamo il concetto di “antigene“. Secondo la semplificata definizione della Fondazione Veronesi, è una proteina esterna al corpo. Se ti suona meglio puoi chiamarlo “Generatore di Anticorpi”. Qualsiasi. Un virus, un batterio, una tossina, pulviscolo. Diciamo, una macrocategoria che include qualsiasi elemento estraneo (in alcuni casi, interno come una cellula morta) che l’organismo, giustamente, riconosca come “nemico”.

Nel momento in cui un antigene entra nell’organismo, entrano in azione i linfociti B, atti a produrre anticorpi.

Ai linfociti B va riconosciuta una grande creatività e inventiva. Ma sono un po’ fighetti e non adorano sporcarsi le mani. Sono i linfociti T ad avere la violenza nei pugni. Ma di questi parlerò dopo.

Anticorpi?

Press PLAY e continua a leggere sotto…


Gli anticorpi sono una grande famiglia di sostanze chimiche definite “immunoglobuline“, ognuna della quali svolge diversi ruoli nella risposta immunitaria:

  • IgG: segna i microbi [tipo il timbro che ti viene messo fuori dal Pacha quando esci a fumare una paglia – N.d.A.] in modo che altre cellule possano riconoscerli e gestirli.
  • IgM: è esperta nell’uccidere i batteri.
  • IgA: si trova nei fluidi, come lacrime e saliva, che forniscono la prima linea di difesa nelle prime vie di accesso del corpo.
  • IgE: protegge dai parassiti ma, in quanto estremamente suscettibile e violenta, è anche responsabile delle allergie.
  • IgD: rimane legata ai linfociti B, aiutandoli ad avviare la risposta immunitaria.

Va da sé che il malfunzionamento, o lo sbilanciamento, di uno solo degli anticorpi sopra elencati può provocare gravi danni a livello sistemico. Ma tu continua a pensare che 5000 mg di Vitamina C [PAZZO! – N.d.R.] rinforzino le tue difese immunitarie.

Gli anticorpi si appiccicano sull’antigene, ma non lo uccidono, ne sanciscono solo la condanna a morte, che è un onore/onere riservato ad altre cellule, come i fagociti.

Linfociti T (ancora loro)

Come scritto sopra, gli anticorpi, a dispetto del nome, non uccidono alcun antigene. Si limitano a farci una bella X sopra, in modo che i linfociti T procedano in sicurezza a distruggerli e liberare l’organismo dalla loro poco gradita presenza. [Fantozzi facci Lei – N.d.A.]

I linfociti T si dividono, ulteriormente, in due team:

Cellule T helper (cellule Th): coordinano la risposta immunitaria. Alcune comunicano con altre cellule e altre stimolano i linfociti B a produrre più anticorpi. Altre attraggono più cellule T o fagociti che mangiano cellule.

Cellule T killer (linfociti T citotossici): come suggerisce il nome, queste cellule T attaccano altre cellule. Sono particolarmente utili per combattere i virus. Funzionano riconoscendo piccole parti del virus all’esterno delle cellule infette e distruggendo le cellule infette.

È abbastanza? Hai appena imparato lo 0,0001% di una materia estremamente complessa, per padroneggiare la quale è richiesta una Laurea in medicina con successiva specializzazione in immunologia. E no, l’Università di Google non è ancora abilitata a rilasciare certificati.

In ogni caso, se preferisci, qui trovi la puntata di Siamo Fatti Così dedicata al Sistema Immunitario.


Le difese immunitarie e gli squali del marketing: integratori che non servono a (quasi) nulla.

Veniamo alla parte più succosa di questo approfondimento. Ti sarai mica annoiato fin qui? Quali migliori alternative avevi in quarantena? La D’Urso che recita l’Eterno Riposo? Ma fai il serio dai..!

Come scrivevo nell’articolo “Argento Colloidale (E Altre Sciocchezze) E COVID-19: Facciamo Chiarezza“, al momento non esiste alimento o integratore che protegga dal contrarre il nuovo coronavirus e sviluppare il COVID-19. In generale, non esiste nulla che possa “rinforzare le difese immunitarie”. Il concetto stesso di “rinforzo delle difese immunitarie” attiene più al marketing che alla Scienza.

Passiamo in rassegna ulteriori integratori che nell’ultimo periodo si sono ritagliati uno spazietto sporadico nelle prime pagine dei giornali.

Vitamina C (Acido Ascorbico) e difese immunitarie: la leggenda

Il mito della Vitamina C come panacea di tutti i male nasce negli anni ’70 dopo che il due volte vincitore del Premio Nobel Linus Pauling ne propagandò i benefici in una serie di libri, tra cui: “Vitamin C and the Common Cold” (WH Freeman, 1976 ) e “How to Live Longer and Feel Better” (WH Freeman, 1976).

Pauling (Nobel per la Chimica nel 1954 e per la Pace nel 1962) suggerì che l’assunzione di grandi dosi di vitamina C aveva fenomenali poteri taumaturgici, dalla lotta al cancro alla prevenzione delle malattie cardiache. Ma la maggior parte delle sue affermazioni più clamorose erano, appunto, incluse in libri non in studi scientifici. Ben prima della sua morte, nel 1994, la comunità scientifica lo aveva bollato come ciarlatano.

Le attuali conoscenze sulla Vitamina C:

  • la indicano necessaria per la salute dell’organismo, per le sue funzioni antiossidanti e antinfiammatorie, ad un dosaggio raccomandato di 90 mg per gli uomini, 75 mg per le donne;
  • dimostrano che può ridurre la durata dei sintomi del comune raffreddore, ma non prevenirne l’insorgenza;
  • ne smentiscono un’efficacia dose-dipendente;
  • confermano svolge un ruolo nell’attivazione enzimatica, nella produzione di collagene e nella sintesi ormonale;
  • ne riconoscono un ruolo nella risposta immunitaria;
  • a dosi massicce può avere spiacevoli effetti collaterali (ne parlavamo su: Sovradosaggio Vitamina C? Sì. E’ Possibile. E Non È Piacevole.)

Soprattutto, la Scienza è concorde nell’escludere la capacità della Vitamina C di prevenire o contrastare malattie di origine virale come il temuto COVID-19.

Per dovere di cronaca, segnalo che nel momento in cui scrivo, in Cina è in corso un Trial Clinico, “Vitamin C Infusion for the Treatment of Severe 2019-nCoV Infected Pneumonia” per testare un elevato dosaggio di vitamina C su pazienti sintomatici o gravemente sintomatici. Lo studio non è ancora terminato, pertanto qualsiasi ipotesi fatta dai ricercatori deve essere ancora dimostrata.


Vitamina D e difese immunitarie: l’astro nascente.

La Vitamina D ha dimostrato avere un ruolo fondamentale nell’equilibrio e nell’efficacia del sistema immunitario. Ha proprietà antinfiammatorie e immunoregolatorie ed è cruciale per l’attivazione delle difese del sistema immunitario. [Fonte: “The immunological implication of the new vitamin D metabolism“, Central European Journal of Immunology, 2018]

Da livelli ottimali di questa vitamina dipende, in sostanza, la velocità di risposta delle difese immunitarie. La carenza di Vitamina D è associata ad una maggior probabilità di contrarre infezioni respiratorie di tipo virale o batterico.

Tuttavia, ed è qui nasce l’equivoco, è la carenza di Vitamina D ad indebolire le difese immunitarie; al tempo stesso non c’è alcuna prova che assumerne grandi dosi le rinforzi.

Tieni a mente: al momento le UNICHE forme di prevenzione del nuovo coronavirus sono: 1) Distanziamento sociale 2) Accurata Igiene. E allo stesso modo, nel momento in cui scrivo, NON ESISTE alcun protocollo terapeutico per curare il COVID-19.

Come per la Vitamina C, per dovere di completezza di informazione anche per la Vitamina D va segnalata una ricerca di cui ha parlato La Stampa (quotidiano torinese): “Coronavirus, lo studio dell’Università di Torino: la vitamina D può ridurre il rischio contagio“, nella quale, sostanzialmente, si suggerisce di trattare i pazienti anziani affetti da COVID-19 con integrazione di vitamina D per via endovenosa, partendo dal presupposto che ne siano carenti.

Quindi, anche se questa ricerca è stata diffusa allegramente sulle pagine della stampa generalista come se si fosse trovata una cura, in realtà non fa che confermare conoscenze già note.

Integrazione di vitamina D sì o no, quindi? Se hai ragione di ritenere che, in qualche modo, tu ne sia carente, SI. Se pensi che bombarti (tradotto: sovradosaggio) di Vitamina D renderà il tuo sistema immunitario una macchina da guerra contro i virus, purtroppo, NO.


Probiotici e difese immunitarie: un classico senza età

L’assunzione di probiotici è dimostrato contribuire alla salute e al bilanciamento batteri “buoni” vs batteri “cattivi” del microbiota intestinale.

Un corretto equilibrio batterico del microbiota si traduce in una maggiore resistenza alle infezioni virali e batteriche del tratto intestinale e ad una minore incidenza dei sintomi da rotavirus. (fonte: “Probiotics: an overview of beneficial effects.“).

Il microbiota intestinale, il secondo pilastro della salute dopo il sonno, è un ingranaggio, molto importante del sistema immunitario (circa il 70%, secondo: “The role of gut microbiota in immune homeostasis and autoimmunity“). Ma, appunto, è solo una parte di un meccanismo estremamente complesso.

La domanda è: assumere probiotici previene o combatte le infezioni degli organi respiratori?. Uno studio, del 2015, “Probiotics for preventing acute upper respiratory tract infections.” diede risultati promettenti rispetto al placebo. Purtroppo, come gli stessi ricercatori ammisero nel paper, i risultati positivi non furono statisticamente rilevanti e le prove che ne derivarono erano scarse.


Conclusioni

Vitamina C, Vitamina D e Probiotici (alias: salute del microbiota intestinale) giocano un importante ruolo nell’efficacia del sistema immunitario.

Tuttavia è importante ricordare che la differenza, queste sostanze, la fanno in occasione di una carenza del loro apporto, che può essere prevenuta attraverso l’alimentazione e, perché no, l’integrazione.

Il sovradosaggio o l’assunzione massiccia di queste sostanze NON rinforza il sistema immunitario. Le difese immunitarie che hai sono quelle che sono: ciò che puoi fare, se vuoi avere un approccio proattivo alla questione, è non indebolirle.

Come non indebolire le difese immunitarie” sarà il tema di un imminente articolo.

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Angela Garella
Veronese DOC, ci tiene a precisare. Esperta di fitness e rimedi naturali. Se volete sapere a cosa serve un integratore... chiedete a lei! ------ Note biografiche disponibili nella pagina Redazione | Tutti gli articoli, ove non espressamente specificato, sono sottoposti a Revisione Scientifica e Fact Checking.
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[…] di necrosi tumorale” (TNF) esiste realmente (fonte) e attiene alle citochine, proteine del sistema immunitario prodotte dai macrofagi. Francamente ci sfugge il motivo per cui una sostanza prodotta dai globuli […]