Salute e Dintorni

Come NON indebolire le difese immunitarie

Scrivevo in precedente articolo che la ricerca spasmodica di integratori che, sulla base di presupposti utopistici, rinforzano le difese immunitarie è un approccio sbagliato al problema degli attacchi virali.

Sbagliato in quanto antiscientifico e sbagliato perché autoassolutorio di una condotta di vita fino ad adesso non coerente con quelli che sono i principi della salute.

L’idea di risolvere, assumendo grandi dosi di uno specifico nutriente, anni di squilibri alimentari o vita sregolata è tanto affascinante quanto velleitario.

Prima di pensare a “rinforzare” le difese immunitarie, facciamo in modo di non essere noi i primi ad indebolirle, giorno dopo giorno.

Se la Scienza non è ancora concorde su cosa e come si possa fare per rinforzare le difese immunitarie (il sistema immunitario nel suo insieme nasconde ancora infiniti misteri), è invece estremamente chiaro cosa le renda meno efficaci e reattive a seguito di un attacco virale e batterico.

Facciamo una classifica come si usa adesso? E facciamola!

5. CONSUMO ECCESSIVO DI ALCOOL

Seppur solo sugli animali (macachi), esiste uno studio, tra i più famosi, che testò gli effetti dell’alcool sulla risposta immunitaria. Come descritto dall’Oregon Health & Science University, citando lo studio: “Moderate alcohol consumption enhances vaccine-induced responses in rhesus macaques“, vennero creati due gruppi: al primo gruppo venne dato libero accesso a bevande alcoliche, mentre il secondo rimase sobrio. Entrambi i gruppi di macachi furono vaccinati per il vaiolo. All’interno del primo gruppo si creò, prevedibilmente, un sottogruppo che ben presto abusò delle sostanze alcoliche, mentre un altro si tenne su un’assunzione moderata. I risultati furono che la risposta immunitaria, ovvero anticorpi IgG e cellule CD8 T, furono maggiori nel gruppo a moderato consumo di alcool, rispetto al gruppo sobrio. Il gruppo di macachi che aveva abusato di alcool presentava una risposta bassissima, prossima allo zero.

Possiamo applicare con certezza questo studio agli umani? Ovviamente no. Principalmente, come si diceva nell’articolo: “Alcool E Testosterone: Gli Alcolici Alzano O Abbassano Il Testosterone?“è difficile quantificare la “dose moderata” per il singolo individuo.

Tuttavia l’alcool in dosi croniche ed eccessive, oltre ad affaticare il fegato (organo importante anche per il sistema immunitario) crea uno stato di infiammazione, causando uno stato di perenne all’erta delle difese immunitarie. E non in senso positivo.

Non sono noti i meccanismi per cui moderate quantità di alcool migliorino la risposta immunitaria. Potrebbe essere grazie ai polifenoli, oppure al potere rilassante dell’alcool. Di certo il consumo eccessivo di alcool provoca un perenne stato di infiammazione che, concretamente, può indebolire nel tempo le difese immunitarie.

4. FUMO

Al quarto posto della nostra specialissima classifica dei nemici del sistema immunitario finisce il fumo. Le sigarette, insomma.

Un fumatore cronico introduce, con ogni sigaretta, importanti quantità di elementi nocivi e particelle estranee al corpo. Di fatto l’organismo dei fumatori opera quotidianamente come se si trovasse in costante stato di avvelenamento.

Lo studio (sugli animali) “Effects of cigarette smoke on immune response: chronic exposure to cigarette smoke impairs antigen-mediated signaling in T cells and depletes IP3-sensitive Ca(2+) stores.” spiega in modo più tecnico cosa succede al sistema immunitario dei fumatori.

Un recente studio (2017): “Impacts of cigarette smoking on immune responsiveness: Up and down or upside down?” riassume che le sigarette peggiorano la risposta immunitaria a livello di sistema immunitario adattativo e innato, interferendo con l’omeostasi.

Il fumo, oltre ad essere diretto responsabile e principale fattore di rischio per numerose malattie e tumori del sistema respiratorio influisce negativamente sull’omeostasi, rendendo meno efficace la risposta immunitaria innata e adattativa.

3. CARENZE ALIMENTARI (E VITAMINICHE)

Un recente studio, “Diet and Immune Function” (2019, Nutrients), fa una panoramica di quanto si sa attualmente della correlazione tra dieta e sistema immunitario. Nel secondo paragrafo, 2. The Role of Nutrition in Immune Function, entra un minimo nel dettaglio specificando come un gran numero di nutrienti contribuiscano alla salute del sistema immunitario. Ma allo stesso tempo come l’eccessiva assunzione di alcuni nutrienti (es: il ferro) causino indebolimento delle difese immunitarie in zone afflitte dalla malaria.

Un’alimentazione sbilanciata può privare l’organismo di nutrienti essenziali al rapido ed efficace funzionamento del sistema immunitario: Vitamina A, Vitamina C, Vitamina E, nonché minerali come lo Zinco e Aminoacidi come l’Arginina.

Una dieta ricca di zuccheri come risulta essere quella occidentale, inoltre, provoca infiammazione indotta dal metabolismo, che può in minima parte essere contrastata dall’assunzione di acidi grassi polinsaturi e polifenoli.

La soluzione è forse assumere mediante integrazione ognuno dei nutrienti chiave? Ovviamente no. È più indicato, nonché più economico, avere una dieta bilanciata, che privilegi frutta e verdura di stagione, fibre alimentari, proteine.

Le conoscenze scientifiche in merito all’influenza dell’alimentazione sul sistema immunitario mettono in guardia da diete che non consentano l’introduzione di nutrienti essenziali come vitamine, fibre, minerali e proteine.

2. STRESS

Avreste mai pensato che lo stress impatta negativamente sulle difese immunitarie più che le sigarette?

Eppure è così. Nei vari approfondimenti sul sistema immunitario degli ultimi giorni (e includo anche la puntata di “Siamo fatti” così dedicata alle Sentinelle dell’Organismo) abbiamo imparato che è un complesso sistema il cui funzionamento richiede equilibrio e sincronizzazione di molteplici organi, distretti, cellule, la cui maggiore o minore efficacia è connessa al prendere le giuste decisioni: attaccare gli antigeni e risparmiare cellule e tessuti sani.

Oltre al corretto funzionamento degli organi coinvolti è quindi essenziale che vi sia un sistema di comunicazione tra cellule preciso ed efficace. I principali messaggeri del corpo sono gli ormoni.

In caso di stress, che può essere episodico (es: la minaccia di un’aggressione) o prolungato (es: attività fisica intensa), i livelli di cortisolo e adrenalina vanno alle stelle.

Una volta superata la minaccia percepita o un prolungato carico di lavoro fisico, i livelli di adrenalina e cortisolo diminuiscono, la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna ritornano ai livelli basali e altri sistemi riprendono le loro normali attività.

Tuttavia, quando le cause dello stress, come preoccupazioni, costante paura del futuro, rimangono costanti, l’organismo rimane preparato, ad oltranza, alla reazione “combatti o scappa“, con conseguente sovraesposizione del corpo al cortisolo e altri ormoni dello stress e le cellule del sistema immunitario (e altri sistemi del corpo) non sono più in grado di rispondere efficacemente agli agenti esterni, producendo alti livelli di infiammazione.

Per una panoramica sull’impatto dello stress sul sistema immunitario suggerisco la lettura di Stress-induced immune dysfunction: implications for health (Ronald Glaser and Janice K. Kiecolt-Glaser – PDF, inglese)

Lo stress priva il corpo di un elemento essenziale, che sta sopra persino al corretto funzionamento di organi e cellule: la capacità di comunicare con efficacia e reagire velocemente agli attacchi batterici e virali. Che tu ci creda o meno, imparare a rilassarsi, magari con la meditazione, ritagliandosi ogni giorno un momento per liberarsi da qualsiasi stress, aiuta il sistema immunitario più che un’endovena di vitamina C.

(e comunque poche palle, se fumi devi smettere!)

1. PRIVAZIONE DEL SONNO

And the winner is… Il Sonno. Il pilastro fondamentale della salute dell’essere umano.

La mancanza di sonno, o una scarsa qualità dello stesso, può influire in modo estremamente negativo sul sistema immunitario. Pressoché ogni studio scientifico dimostra che le persone che non dormono di qualità o non dormono abbastanza hanno maggiori probabilità di ammalarsi dopo essere state esposte a un virus, fosse anche solo il comune virus del raffreddore (rhinovirus).

Senza ribadire che l’individuo sottoposto a privazione del sonno rischia la vita, la mancanza di sonno può influire sulla velocità di recupero dopo aver contratto una malattia.

Durante il sonno, il sistema immunitario rilascia proteine chiamate citochine, che sono di importanza vitale in caso di infezione, infiammazione o stress. La privazione del sonno può ridurre la produzione di queste proteine protettive. Non solo: i periodi di scarsa qualità del sonno corrispondono ad una minore produzione di anticorpi e cellule che combattono le infezioni.

Secondo SleepFoundation.org, la mancanza di sonno è in grado di rendere meno efficaci persino i vaccini.

La mancanza (o poca qualità) di sonno riduce la produzione di citochine, che svolgono un ruolo primario nella risposta e nella modulazione del sistema immunitario agli antigeni. E se per lenire gli effetti dello stress è possibile praticare meditazione o pratiche rilassanti come lo Yoga, la privazione del sonno si può risolvere in un solo modo: dormendo.

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Angela Garella
Veronese DOC, ci tiene a precisare. Esperta di fitness e rimedi naturali. Se volete sapere a cosa serve un integratore... chiedete a lei! ------ Note biografiche disponibili nella pagina Redazione | Tutti gli articoli, ove non espressamente specificato, sono sottoposti a Revisione Scientifica e Fact Checking.
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