Salute e Dintorni

Gluconeogenesi: l’arma segreta del corpo durante una dieta low/no-carb

La gluconeogenesi, nei mammiferi, è il processo di creazione, da parte di fegato e, in minima parte, reni, di glucosio partendo da composti non glucidici (precursori non saccarici).

La gluconeogenesi serve a provvedere al fabbisogno di glucosio plasmatico tra i pasti. Inoltre serve ad assicurarsi che organi che necessitano unicamente di glucosio per funzionare (cervello in primis, ma anche i neuroni e… i testicoli, per citarne un paio) siano serviti anche in caso di digiuno.

La gluconeogenesi è stimolata dagli ormoni diabetogeni (glucagone, ormone della crescita, epinefrina e cortisolo). I substrati gluconeogenici, ovvero i composti non glucidici utilizzati, includono glicerolo, lattato, propionato e la maggior parte degli aminoacidi.

Per creare ex-novo glucosio, il fegato (i reni contribuiscono per il 10%) ripercorre, in ordine inverso, le tappe della glicolisi.

Mentre la glicolisi richiede dieci tappe, la gluconeogenesi ne ripercorre, al contrario, solo sette.

La gluconeogenesi è un processo continuo nei carnivori e negli animali ruminanti, i quali non hanno molto bisogno di immagazzinare il glicogeno nelle loro cellule epatiche.

Quando è attivata la gluconeogenesi?

Essenzialmente si attiva a seguito dell’attività fisica intensa e/o in condizioni di digiuno. In generale, quando sia il glucosio derivante dall’alimentazione sia il glucosio proveniente dal glicogeno epatico sono esauriti.

La gluconeogenesi è un po’ il cavallo di battaglia dei sostenitori delle diete low/no-carb, in particolar modo chi promuove la dieta chetogenica. L’idea generale è che anche una dieta povera o priva di carboidrati non crei a medio-lungo termine danni al cervello proprio grazie al glucosio creato ex novo dal fegato: va precisato, tuttavia, che la gluconeogenesi è, secondo le conoscenze odierne e senza studi sugli effetti delle diete low-carb a lungo termine, una sorta di procedura di emergenza del corpo, quindi andare all-in su di essa e affrontare un abbattimento totale dei carboidrati con leggerezza senza consultare preventivamente il proprio medico è una scelta oltremodo rischiosa.

L’uomo è un animale onnivoro. Qualsiasi scelta radicale, che comporti l’eliminazione di un tipo di nutriente, anche se mossa da ragioni etiche, come ad esempio la dieta vegana, o mossa dal desiderio di sentirsi meglio col proprio corpo, come la Keto-Diet, deve essere SEMPRE valutata insieme ad un medico nutrizionista, vero, in carne ed ossa, di quelli con la Laurea ben in vista sopra la scrivania, non certo l’ennesimo sedicente guru dell’alimentazione che ha un blog su internet.

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Stefania Palazzo
La 'Stefy' è stata la prima autrice del sito nonché la prima a credere nel progetto Virtua Salute. Appassionata di medicine naturali.
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