Salute Donna

Detergenti intimi: sono realmente necessari?

Molte donne usano i cosiddetti prodotti per l’igiene femminile – come detergenti intimi e salviette, docce vaginali e persino deodoranti – nell’intento di sentirsi pulite e fresche. Questi prodotti aiutano davvero a mantenere i genitali in salute? O viceversa possono essere dannosi? In questo articolo facciamo chiarezza.

Tutte, o quasi, hanno almeno un’amica con l’ossessione per l’igiene intima. E tutte, o quasi, l’hanno vista sviluppare un’infezione vaginale. Anche più di una volta. Com’è possibile, se sta sempre a lavarsi, disinfettarsi, profumarsi? Le sue zone intime dovrebbero essere più asettiche di una sala chirurgica!

Negli ultimi anni si è affermato, come un mantra, l’assunto che la vagina è autopulente. Aggredirne la naturale popolazione batterica con detergenti e frequenti sciacqui ne abbassa le difese e la espone a irritazioni e infezioni, anche gravi. Il tormentone nasce dall’idea che la vagina sia dotata di meccanismi fisiologici naturali che eliminano le cellule morte e i batteri, mantenendo la mucosa pulita quindi non c’è bisogno di nettarla con saponi, detergenti o docce interne.

Fosse vero, e lo scopriremo [insieme eh? interessa anche a me! N.d. A.] nel corso dell’articolo, sarebbe del tutto illogico l’investimento pubblicitario di molti brand del settore, che promettono di pulirti, prima, toglierti i fastidiosi pruriti, dopo. In pratica, c’è la concreta possibilità che il solito, vecchio, marketing spinga le donne ad acquistare prodotti per un problema che non hanno (l’igiene intima) per poi risolvere un problema che quegli stessi prodotti hanno causato (i pruriti).

Del resto la tecnica funziona. Alla grande, oserei dire. A livello mondiale, il mercato dell’igiene intima femminile valeva nel 2016 35.4 MILIARDI DI DOLLARI, con una previsione per il 2020 di oltre 40 MILIARDI DI DOLLARI.


Quindi se la vagina non richiede alcuna pulizia aggiuntiva, significa che la stessa regola vale per la vulva? E in che modo i diversi prodotti per l’igiene intima possono influire sulla salute vulvovaginale?

Vagina e Vulva: le basi

In termini medici, la vagina si riferisce al tratto muscolare interno che si estende dalla cervice all’apertura vaginale, mentre la vulva è la parte esterna del tratto genitale femminile, ovvero le labbra interne ed esterne (piccole e grandi labbra), il glande clitoride (la parte esterna del clitoride) e il prepuzio clitorideo (la piega della pelle che protegge il glande clitorideo), il vestibolo (che circonda l’apertura vaginale) e l’apertura uretrale.

La salute di vagina e vulva è strettamente connessa a due parametri: il pH e il Bilancio Batterico.

Una tabella (in JPEG) dei pH ideali di vagina e vulva, e del profilo della microflora è disponibile qui

Dall’immagine linkata sopra si evince che il pH vulvare è di solito 3,5-4,7, mentre il pH vaginale varia in base all’età della persona e allo stadio del ciclo mestruale. Quindi, prima che una persona raggiunga l’età riproduttiva e inizi le mestruazioni (fase premenarca), il suo pH vaginale sarà 7 (neutro), mentre una persona in età riproduttiva può avere un pH vaginale di 3,8-4,4. In menopausa, a seconda che una persona intraprenda o meno la terapia ormonale sostitutiva, il suo pH vaginale può essere 4,5-5 o 6,5-7.

Nella vagina, la microflora batterica cambia a seconda della fase del ciclo mestruale e, secondo alcuni studi, anche a seconda dell’etnia. Per quanto riguarda il microbiota vulvare, sono presenti i batteri naturalmente presenti nella vagina e alcune specie presenti nelle feci di una persona.

Quali prodotti sono sicuramente da evitare?

Date le tante variabili in gioco, e date le sensibili differenze da donna a donna, non vi è (ancora) una verità assoluta su come dovrebbe presentarsi (pH + bilancio batterico) un ambiente vulvovaginale “sano”.

Detto questo, è comunque estremamente chiaro quali siano i prodotti che, per certo, vanno evitati.

Il MALE.

Le docce vaginali consistono nel risciacquare, in profondità, la vagina con acqua o vari detergenti, compresi intrugli casalinghi che includono l’aceto, a volte con l’aiuto di strumenti appositamente progettati (vedi immagine sopra). Questa tecnica è tanto diffusa quanto malsana.

Diversi studi hanno scoperto che le docce vaginali possono sconvolgere il naturale equilibrio batterico nella vagina, rendendolo più vulnerabile alle infezioni – incluse le infezioni che si trasmettono sessualmente – e aumentando il rischio di cancro e cancro alla cervice e alla malattia infiammatoria pelvica.

Nel 2018, i ricercatori dell’Università di Guelph in Ontario, Canada, hanno concluso che l’uso di gel disinfettanti/antibatterici era associato ad un aumento di otto volte del rischio di sviluppare un’infezione da lieviti e un rischio quasi 20 volte superiore di contrarre un’infezione batterica.

Anche studi più vecchi (come ad esempio questo) avvalorano la tesi che le donne che applicano soluzioni antisettiche, o soluzioni fai-da-te, alla vagina hanno maggiori probabilità di contrarre la vaginosi batterica.

Idratanti e spermicidi possono anch’essi provocare problemi in quanto possono soffocare la crescita di batteri “buoni” (Lactobacillus) solitamente presenti nella vagina.

Quali metodi e cosa utilizzare per l’igiene intima, quindi?

Per mantenere la vagina pulita e sana, l’ideale è lasciare la vostra vagina si pulisca “da sola” attraverso il normale ricambio della mucosa.

Se c’è fondata preoccupazione per perdite vaginali di colore insolito o un particolare odore, è necessario consultare il ginecologo per verificare se c’è una potenziale infezione.

Sebbene molte donne possano essere preoccupate dell’odore vaginale e acquistare prodotti che promettono di eliminarlo, è normale che la vagina abbia un profumo tipico e leggermente muschiato.

Per quanto riguarda la pulizia della vulva, esistono diverse linee guida (che derivano innanzitutto dal buon senso), come questa, del Royal College of Obstetricians and Gynecologists. La linea guida è:

Lavarsi con acqua e sapone può causare secchezza della pelle e peggiorare il prurito. I sostituti del sapone possono essere lenitivi e protettivi e impediscono alla pelle di diventare secca e irritata.
Creme acquose (creme a base di acqua) possono essere usate al posto del sapone. Possono essere tenute in frigo ed essere usate per tamponare e lenire la pelle.
Un eccessivo lavaggio può peggiorare i sintomi, quindi è necessario pulire l’area vulvare solo una volta un giorno. Se possibile, meglio la doccia del bagno, ma se si ha solo la vasca, aggiungere un emolliente.
Non usare antisettici. Evitare l’uso di spugne o salviette ruvide per lavare la vulva poiché possono irritare la pelle.
Per asciugare, tamponare l’area con un asciugamano morbido o utilizzare un asciugacapelli settato sulla temperatura fresca tenuto ben lontano dalla pelle. [Provato. Piacevolissimo. N.d.A]

in conclusione:

La diffusa opinione, tra i ginecologi, sembra essere che la vagina e la vulva stanno bene così come sono, e che aggredirle con saponi, profumi, creme e gel probabilmente porterà più danni che benefici.

Se sei preoccupata per la forma, l’aspetto, l’odoredella tua vulva, il miglior posto dove andare è il tuo dottore.

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Stefania Palazzo
La 'Stefy' è stata la prima autrice del sito nonché la prima a credere nel progetto Virtua Salute. Appassionata di medicine naturali.
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