La ricerca, pubblicata sulla rivista Obesity, mostra come che restringere la finestra oraria in cui si mangia (nella ricerca quella consentita era 8.00 – 14.00) ha effetti sulla perdita di peso e sul metabolismo.
I risultati consultabili sul paper: “Early Time‐Restricted Feeding Reduces Appetite and Increases Fat Oxidation But Does Not Affect Energy Expenditure in Humans” sono promettenti e meritevoli di ulteriori test. I ricercatori non hanno identificato esattamente come il digiuno dalle 14.00 fino alla mattina dopo riduca l’appetito -si presume sia perché viene ridotta la produzione dell’ormone che regola la fame, ovvero la grelina.
Il test, condotto su 11 soggetti volontari ambosessi, età 25-45 e sovrappeso, è durato 4 giorni. A 6 partecipanti è stato indicato di mangiare solo nella finestra oraria 8-00 / 14.00 e digiunare per il resto della giornata. Il gruppo di controllo di 5 persone invece, a parità di calorie, ha potuto consumarlo liberamente.
Al termine dei 4 giorni del test, a tutti i partecipanti sono stati fatti esami del sangue, delle urine, metabolismo ed è stato sottoposto un questionario per valutare gli effetti della dieta a orario ridotto.
Gli esiti, per ora assolutamente preliminari e non definitivi, mostrano una perdita di massa grassa nel gruppo eTRF. Ipotizzando il motivo per cui la eTRF potrebbe promuovere l’utilizzo dei grassi, il team suggerisce che mangiare l’ultimo pasto della giornata nel pomeriggio potrebbe aiutare il corpo a passare dal consumo di carboidrati al consumo di grassi ai fini di produzione energetica.
I risultati hanno mostrato inoltre che il consumo di calorie non differiva molto tra i gruppi. Tuttavia, quelli nel programma eTRF presentavano livelli più bassi dell’ormone della fame grelina e hanno riportato miglioramenti in alcune sfaccettature dell’appetito.
