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[Nuovo Test] Il grafene ci difenderà dalle punture delle zanzare?

Le zanzare identificano la nostra presenza in virtù di 3 segnali:

  • la vista
  • l’olfatto
  • il rilevamento del calore

Le punture di zanzare, oltre ad essere fastidiose ed irritanti, veicolano malattie, alcune molto pericolose per la salute, come la malaria, causata da parassiti che vengono trasmessi alle persone attraverso le punture di zanzare Anopheles.
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) nel World Malaria Report 2018, riporta i dati relativi alla malaria nel mondo nel 2017.
Globalmente il numero di casi totali è stato stimato intorno ai 219 milioni, con circa 435.000 decessi.

Le malattie trasmesse dalle zanzare

Oltre alla malaria, le zanzare sono il vettore maggiormente responsabile al mondo della trasmissione di malattie infettive, quali:

  • l’infezione Dengue
    questa infezione virale trasmessa da zanzare del genere Aedes portatrici. E’ una patologia emergente in molte parti del mondo, che causa una malattia simil-influenzale e, raramente, una forma grave che può essere mortale;
  • il virus Zika
    l’infezione da virus Zika si trasmette attraverso la puntura di una zanzara infetta del genere Aedes, ma è anche possibile la trasmissione per via sessuale e da madre a feto durante la gravidanza;
  • la Febbre Gialla
    è una malattia infettiva acuta virale che colpisce principalmente gli esseri umani e le scimmie e si trasmette sempre attraverso la puntura di zanzare Aedes;
  • la Chikungunya
    è una malattia virale acuta, causata da un virus che, in Italia, è trasmesso da quella che comunemente viene chiamata zanzara tigre.
    Può causare febbre e gravi dolori articolari;
  • virus West Nile
    è un’infezione virale che può causare forme neurologiche gravi e anche mortali: generalmente è trasmessa alle persone e agli animali attraverso la puntura di zanzare infette del genere Culex.

Il grafene come metodo non chimico per difendersi dalle zanzare


Il 26 Agosto 2019 è stato pubblicato sulla rivista PNAS lo Studio: “Mosquito bite prevention through graphene barrier layers”.
Il team di ricercatori ha esplorato un metodo non chimico per la prevenzione della puntura di zanzara basato sui film a base di grafene, nanomateriale scoperto nel 2010, come potenziale barriera protettiva.

Sono stati condotti diversi test sui partecipanti, a cui è stato chiesto di inserire il braccio per 5 minuti in una scatola piena di zanzare Aedes:

  • nel primo, i partecipanti avevano una piccola parte di pelle esposta;
  • nel secondo, la pelle era coperta con una garza;
  • nella terza, il film di grafene (film di carbonio dello spessore di un atomo) era stato posto a contatto con la pelle e rivestito da una garza.

Nel primo e nel secondo test le zanzare hanno morso tra le 5 e le 20 volte.
Nel terzo test le zanzare non hanno morso.

Immagine di Elias Schäfer da Pixabay

Un ottimo scudo, ma con alcune limitazioni

A proposito dei risultati, Robert Hurt, Ph. D., autore dello studio, ha dichiarato:

Abbiamo ipotizzato che il film di grafene avrebbe agito da barriera meccanica, ma dopo aver osservato il comportamento delle zanzare, abbiamo iniziato a sospettare che non fossero indotte a mordere.

Il grafene non ha agito solo come scudo, impedendo meccanicamente alle zanzare di penetrare lo strato di film, ma quando si sono posate sulla sua superficie, le zanzare non sembravano interessate a mordere e hanno trascorso meno tempo appoggiate.

Uno scudo meccanico, quindi, ma anche una barriera molecolare, in grado di sia nascondere la pelle, sia di intrappolare l’odore e il calore, inibendo così la tendenza della zanzara a pungere.

Tuttavia, l’effetto barriera molecolare può essere eluso bagnando con acqua o sudore umano (come attrattori molecolari) la superficie esterna del film di grafene.
In questi due casi il film di grafene perde l’effetto di barriera meccanica in quanto assorbe l’acqua (o il sudore) e subisce un processo di conversione in idrogel meccanicamente morbido.

I risultati possono guidare lo sviluppo di tecnologie protettive al grafene sulla pelle o all’interno di tessuti intelligenti.

concludono i ricercatori.

Sicuramente, oltre al problema dell’umidità, una limitazione da superare nelle prossime ricerche è quella legata all’alto prezzo del grafene.
Per poter pensare all’impiego nei confronti del grande pubblico, i ricercatori dovranno identificare con certezza quale processo ha confuso le zanzare nel momento in cui si sono appoggiate sul film di grafene.

Questi risultati sono, ovviamente, preliminari e gli scienziati dovranno eseguire ulteriori test, in condizioni diverse, prima di poter affermare con scientifica certezza che le persone possano usare il grafene per prevenire le punture di zanzara.

L’ostacolo più importante è, attualmente, l’alto prezzo del grafene, che -anche in caso fosse confermata- renderebbe questa tecnica di protezione inaccessibile ad una larga fetta di pubblico. Attualmente, ad esempio, il grafene è utilizzato per la produzione di racchette da tennis e sci di altissima fascia, ad uso professionale o semi-professionale.

Tuttavia, se i ricercatori riuscissero a capire esattamente come il grafene confonde le zanzare, potrebbero essere in grado di progettare un metodo più economico che utilizza una tattica simile.

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Lucia Fava
Copywriter ed esperta di social media marketing, è la responsabile del coordinamento con i revisori scientifici. Si occupa di ricerca fonti e fact checking. ------ Note biografiche disponibili nella pagina Redazione | Tutti gli articoli, ove non espressamente specificato, sono sottoposti a Revisione Scientifica e Fact Checking.
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