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Low-Carb vs Low-Fat: quale dieta è meglio per dimagrire? [Studio]

L’eterno dilemma: ai fini della sana perdita di peso è meglio tagliare i carboidrati o i grassi? Uno studio clinico randomizzato durato un anno (DIETFITS) ha scoperto che una dieta a basso contenuto di carboidrati (low-carb) e una dieta a basso contenuto di grassi (low-fat) hanno prodotto una perdita di peso simile e miglioramenti nei biomarcatori della salute metabolica.

In poche parole: non c’è alcuna differenza significativa.

La produzione di insulina e i geni testati non hanno avuto alcuna influenza sul successo o l’insuccesso della previsione di perdita di peso. Pertanto, le prove fino ad oggi indicano che si dovrebbe scegliere la dieta in base alle preferenze personali, agli obiettivi di salute e alla sostenibilità.

La primaria importanza di questo importante studio clinico randomizzato sull’efficacia delle diete a basso contenuto di grassi e a basso contenuto di carboidrati è aver superato tre limiti pratici che, di fatto, rendono non definitivi la maggior parte degli studi sull’alimentazione e sulle diete:

  • Assumere un gran numero di partecipanti [CHECK!]
  • Monitorarli e seguirli per un lungo periodo di tempo [CHECK!]
  • Monitorare attentamente la conformità dei comportamenti alimentari dei partecipanti con la dieta assegnata [CHECK!]

Estremamente curioso è che lo studio, documentato nel paper: “Effect of Low-Fat vs Low-Carbohydrate Diet on 12-Month Weight Loss in Overweight Adults and the Association With Genotype Pattern or Insulin Secretion“, è co-finanziato dal NuSI (Nutrition Science Initiative) , organizzazione votata alla dieta Low-Carb, che avrebbe avuto tutto l’interesse ad apprezzare risultati a vantaggio della dieta povera di carboidrati (vantaggio che, sappiamo, non esserci stato alla luce dei risultati).

I partecipanti allo studio

Per lo studio sono stati reclutati 609 partecipanti, cui è stato indicato, per 12 mesi, di osservare un apporto di carboidrati massimo giornaliero di 20 g, oppure un apporto in grassi di massimo 20 g al giorno. In totale, sono stati inclusi nello studio 263 uomini e 346 donne in premenopausa in buona salute. Il BMI medio era di 33 (obesità di classe I) e l’età media era di 40 ± 7 anni.

Indicazioni dietetiche

Ai partecipanti è stata fornita solo l’indicazione, imperativa, di attenersi a limitare l’apporto di carboidrati o grassi a 20 g a seconda del gruppo cui erano stati assegnati.

Cosa estremamente difficile, tuttavia, in quanto al primo trimestre, tutti i partecipanti avevano sistematicamente superato i limiti imposti.

Come detto, ai partecipanti non è stata indicata una dieta particolare, ma il suggerimento di preferire alimenti non raffinati, consumare molta acqua, privilegiando verdura e alimenti di origine vegetale.

Nel corso dell’anno, tuttavia, ogni partecipante ha partecipato ad almeno 22 sedute private con un nutrizionista per imparare come alimentarsi al meglio.

Oggetti di studio: 15 genotipi e secrezione insulina.

Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a screening per 15 genotipi, inclusi 5 genotipi “low-fat” (che si ipotizza reagiscano meglio ad una dieta a basso contenuto di grassi), 9 genotipi “low-carb” (che si ipotizza reagiscano meglio ad una dieta a basso contenuto di carboidrati), e 1 genotipo “neutro”.

La seconda ipotesi in esame era isolare la potenziale associazione tra secrezione di insulina e tipo di dieta per il successo del dimagrimento. All’inizio della sperimentazione e ai mesi 3, 6 e 12, tutti i partecipanti hanno completato un test orale di tolleranza al glucosio (OGTT) per misurare la produzione di insulina. Un OGTT è un test in grado di misurare i livelli di glucosio nel sangue e / o di insulina dopo aver consumato una quantità fissa di carboidrati (normalmente 75 g di glucosio).

Risultati

Lo studio non ha isolato differenze significative nella perdita di peso tra i gruppi a basso contenuto di grassi e a basso contenuto di carboidrati.

A 12 mesi, il gruppo low-fat aveva perso 5,3 kg e il gruppo low-carb aveva perso 6 kg. “Spalmata” su 12 mesi questa differenza di 700 g non è statisticamente significativa né clinicamente rilevante.

Inoltre, all’interno di ciascun gruppo, le differenze nei genotipi o nella secrezione di insulina non hanno fatto alcuna differenza significativa nella variazione di peso. Ciò suggerisce che né il genotipo testato in questo studio né la quantità di insulina prodotta durante l’OGTT sono stati in grado di prevedere il successo nella perdita di peso con una dieta a basso contenuto di grassi o a basso contenuto di carboidrati.

Entrambi i gruppi sono stati in grado di migliorare alcuni biomarcatori di salute (BMI, percentuale di grasso corporeo, circonferenza della vita, pressione sanguigna e livelli di insulina e glucosio a digiuno), sebbene non siano state osservate differenze significative tra i gruppi.

I risultati di questo studio aggiungono l’ulteriore conoscenza che, a fini di perdita di peso, non esiste sostanziale differenza tra la dieta low-carb e low-fat. Purché, ovviamente, non vi siano differenze nell’apporto calorico o nell’apporto proteico.

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John Dimi
Editore e divulgatore scientifico. Oltre che contributor diretto per il sito, si occupa di fact checking e revisione delle bozze. ------ Note biografiche disponibili nella pagina Redazione | Tutti gli articoli, ove non espressamente specificato, sono sottoposti a Revisione Scientifica e Fact Checking.
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