Fake News

Desiree Jennings [Bufala mediatica]

Ultimo aggiornamento: 3 Agosto 2019

La storia risale a dieci anni fa e l’eco mediatica si è ormai dissolta, la protagonista, Desiree Jennings, ha fatto perdere le sue tracce (o meglio: non gliene frega più niente a nessuno) e non è quasi più citata neanche dai No-Vax più estremisti.

Il caso che presenterò è esemplare, accademico oserei dire, di come una storiella di contorno raccontata da un giornale locale, se raccontata nel momento giusto, se amplificata dai media, può attirare l’attenzione del pubblico, influenzare opinioni, aprire dibattiti e diventare una gallina le cui uova d’oro sfameranno medici “alternativi” e organizzazioni antivacciniste per poi, giustamente, essere dimenticata nell’imbarazzo generale di tutti i suoi sostenitori.

Lo scenario in cui nasce la storia.

Siamo nel 2009, in Virginia, negli Stati Uniti, in piena psicosi da Influenza Suina e corsa alla vaccinazione per il virus A/H1N1.

La bella Desiree Jennings, al tempo 26 enne, fa la vaccinazione anti influenzale il 23 Agosto 2009 -secondo i racconti della stessa Jennings- sviluppando quasi subito alcuni sintomi influenzali. Tali sintomi non sono infrequenti in chi si sottopone a vaccinazione: se insorgono, rappresentano una normale risposta dell’organismo e svaniscono autonomamente dopo pochi giorni. A partire da Settembre 2009 -sempre secondo i racconti della Jennings- comincia a manifestare problemi nel parlare e convulsioni, ma i primi consulti neurologici non riescono ad isolare una causa fisiologica per questi sintomi.

La prima -e unica- diagnosi di distonia viene fatta dal fisioterapista della giovane donna. Ma qui sorge il primo problema: la distonia è una patologia neurologica e in nessun caso questo tipo di diagnosi può essere formulata da un fisioterapista.

La distonia (causata dal vaccino) sarà il trampolino di lancio con cui la Jennings balzerà dalla cronaca locale a quella nazionale e internazionale, ma giova precisare che la donna non hai mai reso pubbliche le sue cartelle cliniche.

Dalla cronaca locale ai media nazionali

Il giornale locale Loudoun-Times Mirror, 12 ottobre 2009, è il primo organo di informazione a raccontare la triste storia di una bella e sana concittadina, felicemente sposata e con un lavoro di portavoce dei Washington Redskins (nelle successive esagerazioni giornalistiche diventerà una cheerleader dei Redskins) che dopo il vaccino si trasforma in una donna disperata soggetta a spasmi muscolari, e difficoltà a camminare e parlare correttamente.

Il giorno dopo, 13 Ottobre 2019, l’affiliata locale della FOX, WTTG, fiutato l’odore del sangue, realizza in tutta fretta un sensazionalistico report dal titolo: “Woman Disabled by Flu Shot Reaction” (link all’articolo su web.archive.org, ad imperitura memoria).

Il 16 Ottobre 2019 il TV magazine nazionale “Inside Edition” (CBS) abbocca all’amo lanciato dalla Fox è realizza un servizio intitolato “Woman Says Flu Shot Triggered Rare Neurological Disorder” (link alla versione testuale su web.archive.org ad imperitura memoria).

Da lì ad entrare nel mainstream, ad essere scelta come madrina di tutti gli no-vax e fare milioni di views su Youtube (dove viene battezzata: Wobble Girl) il passo non è breve: è già compiuto.

Il supporto di Generation Rescue

Quasi scontato l’interessamento di Generation Rescue, un’organizzazione senza scopo di lucro fondata dall’attrice Jenny Mccarthy che ha come scopo finanziare la ricerca sull’autismo. Onorevole missione, ci mancherebbe; peccato che la fondazione abbracci, acriticamente, la causa degli antivaccinisti, diventandone tra i portavoce più importanti negli Stati Uniti.

Jenny Mccarthy

Desiree Jennings, complice anche un aspetto piacente e fotogenico, è un testimonial troppo succulento per non utilizzarlo per la causa no-vax. La fondazione apre immediatamente una pagina web sul sito ufficiale, per ufficializzare il sostegno e raccogliere fondi a favore della bella virginiana.

Maledetta internet e la sua memoria troppo lunga: link alla pagina archiviata su web.archive.org ad imperitura memoria. Sgonfiatosi il caso, Generation Rescue rimuoverà la pagina su Desiree Jennings ma, si sa, sul web non è così facile nascondere la polvere sotto il tappeto.

Jenny Mccarthy (che, secondo la sua bio su IMDB, non ha terminato gli studi in psicologia eppure si concede il privilegio di parlare di vaccinazioni) presenterà Desiree al Dr. Rashid Buttar, tecnicamente un osteopata, medico famoso negli Stati Uniti perché promette di curare pazienti affetti da autismo e cancro attraverso, ad esempio, la terapia chelante, solo per citare quella meno bizzarra.

Prima di proseguire faccio un breve riassunto di quanto accaduto finora

  • Desiree Jennings assume il vaccino per l’influenza suina
  • Dopo 10 giorni lamenta sintomi di solito non causati dai vaccini, come difficoltà di espressione e di movimento
  • I neurologi interpellati non rilevano alcuna causa fisiologica
  • Il fisioterapista ipotizza (dico “ipotizza” perché un fisioterapista non può formulare diagnosi in campo neurologico) che la Jennings abbia la Distonia.
  • Desiree Jennings non ha MAI mostrato pubblicamente le cartelle cliniche.
  • Un giornale locale si interessa al caso, raccogliendo la testimonianza della donna, che ritiene esserci una connessione tra l’assunzione del vaccino e le sue attuali condizioni
  • La filiale locale di un’emittente nazionale ripropone il caso suggerendo un diretto rapporto causa-effetto tra il vaccino e le attuali condizioni della donna
  • Un’emittente nazionale realizza un servizio in cui certifica la diretta responsabilità del vaccino con la condizione di disabilità grave della donna.

Please welcome: Dottor Rashid Buttar

Sul Dr. Buttar si potrebbe aprire una categoria dedicata, tanti sono i casini in cui si è cacciato negli anni per le sue teorie (tra cui una restrizione d’uso della licenza medica in North Carolina), per la quantità di spernacchiamenti ricevuti periodicamente dalla comunità medica internazionale e per l’assenza di prove scientifiche dell’efficacia dei suoi costosissimi trattamenti alternativi.

Tornando sul caso in esame, alla metà di Ottobre 2009 il Dottor Buttar prende in cura la Jennings ed emette la diagnosi: Encefalopatia acuta, virale post-immunitaria e tossicità da mercurio con deficit respiratori e neurologici secondari (ci voleva tanto?) (fonte)

La donna, dal suo sito personale aperto per l’occasione, desireejennings.com (il dominio è stato lasciato scadere e oggi è gestito da degli spammer, non andateci, non c’è più nulla) documenta i prodigiosi miglioramenti da quando è in cura con il Dottor Buttar.

Il 29 Ottobre 2009, la stessa Desiree, sul canale Youtube “TheDesireeJennings” carica un video, realizzato nello studio del Dottor Buttar, per ringraziare i suoi fan del sostegno e assicurare tutti che ora sta meglio. Sembra passato un secolo, in realtà sono passati solo 12 giorni da quel primo articolo sul magazine locale.

Come cambia la vita di una persona in soli…. 12 GIORNI.

Una guarigione così rapida, tuttavia, insospettisce ben più di un osservatore. Non che si auguri il male delle persone, ovviamente, ma è effettivamente strano, anche tenendo presente il medico che ha la donna in cura. La fiducia e l’empatia del pubblico, insomma, cominciano ad incrinarsi.

I primi dubbi

Siamo alla fine del 2009, Dicembre, e Desiree lascia la clinica del Dott Butter sotto gli occhi attenti delle telecamere di 20/20 , un rotocalco di attualità in prime time dell’emittente ABC. Inizialmente i sintomi sembrano essere svaniti, ma a pochi istanti dall’inizio dell’intervista tornano e la donna ripiomba nel suo incubo.

20/20 inizia ad instillare nel pubblico il dubbio che la storia sua un fake.

Il servizio di 20/20, “Medical Mystery or Hoax: Did Cheerleader Fake a Muscle Disorder?“, della durata di circa 30 minuti e diviso in 4 parti è disponibile su Youtube. La prima parte è nel video sottostante.

L’indagine di Inside Edition e i primi dubbi della veridicità della “distonia” della Jennings.

Febbraio 2010, un’ulteriore stoccata alla popolarità della Jennings viene affondata da Inside Edition, che in un reportage (basato su una settimana di appostamenti e osservazioni di nascosto della quotidianità della donna) mostra la donna camminare normalmente e persino guidare l’auto, salvo mostrare nuovamente i sintomi della presunta distonia appena avvicinata dall’intervistatore.

Il dibattito medico

Sia nel periodo di massima popolarità di Desiree Jeggings, sia nei periodi successivi, medici e neurologi si sono interrogati su che tipo di patologia affliggesse la donna. L’opinione diffusa è che soffrisse di problemi di natura psicologica. E non si può certo andare oltre il livello di “opinione“, non avendo mai esibito le cartelle cliniche.

Il medico che più si è esposto per screditare l’associazione fisica tra l’assunzione del vaccino e le problematiche che hanno afflitto la donna (qualunque esse fossero) è il Dottor Steve Novella, neurologo, che nell’articolo “The Dystonia Flu-Shot Case” afferma, testualmente:

The movements and symptoms that Ms. Jennings displays on the public videos I have seen (linked to above) are not compatible with the diagnosis of dystonia, or any other movement disorder. Dystonia is one type of involuntary contraction of muscles. It can be reduced or exacerbated by certain movements or positions, and there are “task specific” dystonia, such as writer’s cramp, that come out only with certain activity. Jennings does not display the type of movements that are consistent with dystonia. Her speech and movement are, however, very suggestive of a psychogenic disorder.

Dr. Steve Novella

L’epilogo della vicenda

Considerando quelli che sono i dati che l’opinione pubblica ha in mano…

  1. I vaccini, di sicuro, non provocano quel tipo di effetto collaterale;
  2. l’impossibilità di stabilire con certezza quale sia la patologia da cui la Jennings pare essere affetta sta mettendo in discreto imbarazzo gli stessi no-vax;
  3. la distonia -una patologia neurologica estremamente grave e invalidante- non è reversibile;
  4. per quanto la distonia provochi sintomi simili a quelli della Jennings, non provoca QUEI sintomi;
  5. c’è meno mercurio in un vaccino che in una scatoletta di tonno;
  6. il mercurio presente nei vaccini è il thimersol (etilmercurio), non si bioaccumula e viene espulso dopo una settimana;
  7. si fa sempre più largo (anche a seguito dei pareri della comunità scientifica) l’ipotesi che i problemi della donna attengano più alla sfera psicologica che quella neurologica.

… l’epilogo della vicenda e il calo di popolarità della donna è presto scritto.

Non stupisce che il movimento no-vax abbia, ad un certo punto, considerato “rischioso” continuare ad usare Desiree Jennings come asso di briscola e l’abbia in qualche modo rinnegata.

Generation Rescue, la fondazione di Jenny Mccarthy che per prima aveva fornito supporto e visibilità alla Jennings, dopo qualche mese ha rimosso le pagine del sito a lei dedicate.

Di Desiree Jennings non si hanno più notizie aggiornate dalla metà del 2010.

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Angela Garella
Veronese DOC, ci tiene a precisare. Esperta di fitness e rimedi naturali. Se volete sapere a cosa serve un integratore... chiedete a lei! ------ Note biografiche disponibili nella pagina Redazione | Tutti gli articoli, ove non espressamente specificato, sono sottoposti a Revisione Scientifica e Fact Checking.
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Nina

Che storia assurda!
Grazie per averne parlato, e ottima ricostruzione 🙂
Nina