Alimentazione

OPEN FOOD FACTS

Se non lo conosci, ti presentiamo il prossimo sito che metterai tra i bookmark del tuo pc o del tuo smartphone.

Cos’è Open Food Facts

E’ organizzazione, non a scopo di lucro, con base in Francia, che dal 2012 si occupa, attraverso il contributo dei suoi utilizzatori, di catalogare i prodotti alimentari e assegnare ad ognuno una categoria in base al grado di lavorazione.

I prodotti, oltre a presentare in forma testuale le etichette e le informazioni nutrizionali, sono catalogati secondo la scala NOVA (Brasile), oppure la scala 5-C Nutri-Score (Francia) o entrambe.

Scheda Open Food Facts di un prodotto in vendita in Italia (a caso)

Similarmente a Wikipedia, OpenFoodFacts, cresce man mano che gli utenti -su base volontaria- pubblicano e aggiornano le schede dei prodotti alimentari. Per collaborare con il database è sufficiente uno smartphone e un account, gratuito, presso il sito.

I contenuti del sito sono disponibili per la ripubblicazione e la condivisione sotto licenza Odbl 1.0 ( https://opendatacommons.org/licenses/odbl/1.0/ )

Come si usa Open Food Facts?

Il modo migliore è usare la app, disponibile per Android, iOs e Windows Phone. Si installa la app e si cerca, attraverso il motore interno, il prodotto di cui si vuole consultare la scheda e la classificazione.

Da PC desktop, si può usare la ricerca avanzata https://it.openfoodfacts.org/cgi/search.pl che permette di cercare prodotto, brand, e numerosi altri filtri di ricerca.

Perché è nato Open Food Facts?

La missione dell’organizzazione nasce in uno scenario, quello alimentare, che da un lato vede un pubblico sempre più informato ed esigente, consapevole che le scelte che si fanno a tavola si ripercuotono sulla sua salute e sul suo benessere, dall’altro abbiamo l’industria alimentare che, pur riconoscendole il merito di garantire cibo accessibile e facilmente reperibile, deve rispondere a logiche di profitto, per catturare consumatori spesso nasconde, sotto termini come “Light“, “Fat-Free“, “Senza Glutine“, prodotti iperlavorati, ricchi di conservanti, sodio e altre sostanze potenzialmente dannose per l’organismo.

Per Legge, anche e soprattutto in Italia, le aziende sono obbligate ad inserire le cosiddette Informazioni Nutrizionali su ogni prodotto alimentare: calorie, grassi, proteine ecc. In più, devono listare chiaramente tutti gli ingredienti che compongono il prodotto.

Il consumatore medio, tuttavia, molto spesso o ignora le tabelle nutrizionali apposte sul prodotto, oppure, pur consultandole, non ha ben chiara la natura industriale del prodotto. Non è possibile, infatti, dedurre dal solo packaging quante lavorazioni ha subito la materia prima prima di essere confezionata e venduta; non è possibile avere il dettaglio di ogni conservante ed eccipiente incluso nel prodotto.

Open Food Facts nasce per colmare quest’asimmetria informativa tra aziende e consumatori.

L’utilizzo della simbologia della scala NOVA o i colori del 5-C rende inoltre immediato, di semplice comprensione, il livello di lavorazione delle materie prime.

Delle classificazioni NOVA e 5-C tratteremo nel dettaglio in un prossimo articolo, ai fini del presente approfondimento, possiamo riassumere come segue:

Nova Food Classification. E’ una classificazione in quattro gruppi, da 1 a 4, a seconda del numero di lavorazioni che ha subito un prodotto prima di essere messo in commercio. Il gruppo 1 include prodotti grezzi o non lavorati, mentre il gruppo 4 include prodotti ultralavorati come biscotti, succhi di frutta e la maggior parte dei cibi precotti.

5-C Nutriscore: è una scala, da A ad E, contraddistinta anche cromaticamente, che come la NOVA, suddivide i prodotti alimentari a seconda del livello di lavorazione che hanno subito. I prodotti contraddistinti con la A (verde) sono i prodotti non lavorati, mentre quelli contraddistinti con la E (rossa) sono i prodotti che hanno subito molteplici processi di lavorazione prima di finire in vendita.

Perché è importante una classificazione di questo tipo?

Perché sempre più studi (anche se per lo più osservazionali) attribuiscono un legame molto stretto tra il consumo di cibi ultralavorati e patologie a carico del sistema cardiovascolare, obesità, diabete tipo 2, tumori e, in generale, abbassamento dell’aspettativa di vita.


Il sito Open Food Facts è disponibile anche totalmente in italiano all’Url: https://it.openfoodfacts.org/

Vuoi discutere di questo articolo con i tuoi follower? Condividilo sui Social Network
Lucia Del Neri
La decana del sito. Oltre che a pubblicare direttamente, si occupa della prima revisione dei contributi inviati dai redattori esterni. ------ Note biografiche disponibili nella pagina Redazione | Tutti gli articoli, ove non espressamente specificato, sono sottoposti a Revisione Scientifica e Fact Checking.
Avvisami di nuovi commenti
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments