Scienza Maledetta

[Humanizing the Ape] Winthrop Kellogg: la scimpanzé e il bambino

La storia non è avara di storie di bambini allevati da animali. I bambini in questi casi spesso finiscono per comportarsi in modo più animale che umano, anche quando ritornano nella società civile. E’ il mito di Tarzan, insomma. O di Mowgly de “Il Libro della Giungla“. Ma cosa accadrebbe se un cucciolo di scimmia fosse allevato in tutto e per tutto come un essere umano da umani? Confessate: ve lo siete sempre chiesti, vero? No? Bene, lo psicologo Winthrop Kellogg invece sì.

E’ il 1931 e questo dubbio non cessa di disturbare il sonno dello psicologo americano. E voglio dire, se il tuo lavoro te lo consente (psicologo all’Università dell’Indiana, in quel periodo Kellogg sta studiando i rilessi condizionati dei cani), perché continuare a rodersi dalla curiosità? E infatti non passa molto tempo che, grazie agli agganci che gli derivano dal suo incarico in ateneo, lo psicologo si procura una femmina di scimpanzé di 7 mesi e la accoglie in casa sua.

Humanizing the Ape

L’esperimento, anticipato da un articolo dello stesso anno, “Humanizing the Ape, 1931” (fonte: https://psycnet.apa.org/record/1931-02250-001 ) [Noi ci abbiamo le fonti, NOI . N.d.R.] consisteva nel portare una giovane scimmia in un ambiente domestico umano, e trattarla in tutto e per tutto come un essere umano sin da tenera età.

E così fu. Kellogg e la moglie accolsero il primate e la trattavano la scimpanzé, battezzata Gua, al pari del figlioletto Donald, di 10 mesi.

Gua e Donald quindi giocavano insieme. Venivano nutriti insieme. E i Kellogg li sottoponevano entrambi a periodici test per documentare il loro sviluppo. Uno di queste prove era il “cookie sospeso”, in cui i Kelloggs calcolavano il tempo impiegato dai loro ‘figli’ per raggiungere un biscotto sospeso da una corda nel mezzo della stanza.

Gua eseguiva molto meglio questo tipo di test rispetto a Donald, ma dal punto di vista espressione e acquisizione del linguaggio era una delusione.

Nonostante i ripetuti sforzi dei Kelloggs, non sviluppò capacità di parlare o forme di comunicazione tipicamente umane [Toh! Che strano… N.d.R.]. Ciò che era inquietante è che anche Donald sembrava non riuscire a padroneggiare espressioni verbali anche semplici. A nove mesi dall’inizio dell’esperimento, le sue abilità linguistiche non erano molto migliori di quelle di Gua.
Era un po’ come se l’umano Donald avesse livellato la sua crescita intellettiva sulla base di quella della scimmia. Quando un giorno il figlio comunicò di avere fame imitando la gestualità di Gua, i Kelloggs decisero che l’esperimento era andato già troppo oltre.

Era evidente che Donald avesse bisogno di iniziare a socializzare con compagni di gioco della sua stessa specie. Così il 28 marzo 1932 riportarono Gua al Centro Primati. La scimpanzé morì un anno e mezzo dopo di febbre.

I risultati del test furono, essenzialmente, che la scimpanzé, allevata da umani come un umano, si comportò come gli umani fino a che la sua struttura fisica e le sue facoltà cognitive glielo permisero.

Gli esiti dell’esperimento diventarono un libro/paper, “The Ape and the Child“, pubblicato nel 1933 [Fonte: https://psycnet.apa.org/record/1933-03787-000 ], ma il lavoro in sé, che non giunse di certo a conclusioni epocali, si trascinò dietro molte critiche dalla comunità scientifica, principalmente per aver coinvolto un bambino (Donald) in tale ricerca.


Fonte: The Ape and the child (FULL BOOK) -Eng, PDF

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Pavel Fucsovic
Nato in Croazia ma naturalizzato Italiano, Laureato in Scienze Motorie e raffinato scrittore di brevi racconti. Collabora anche con testate web locali del Nord-Est. ------ Note biografiche disponibili nella pagina Redazione | Tutti gli articoli, ove non espressamente specificato, sono sottoposti a Revisione Scientifica e Fact Checking.
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