È stato pubblicato l’8 Settembre 2019 l’esito di una sperimentazione clinica durata due anni (2015-2017) presso l’Università della California e che aveva come scopo invertire il processo di invecchiamento biologico ripristinando le funzionalità del Timo, una ghiandola deputata allo sviluppo dei linfociti T.
Prima di urlare al miracolo, attenzione a due aspetti cruciali
Il primo, il gruppo su cui è stata testata la tecnica è davvero esiguo (10 uomini), un sample troppo ristretto perché i risultati possano essere considerati universalmente attendibili.
Il secondo è relativo ai finanziatori della ricerca, ovvero la Intervene Immune Inc. , che ha forti interessi commerciali nel protocollo (TRIIM) sperimentato durante il biennio.
Quindi, come sempre: cautela nell’interpretare i risultati.
Osserviamo quindi i presupposti scientifici su cui poggia il TRIIM (Thymus Regeneration, Immunorestoration, and Insulin Mitigation), ovvero un trattamento farmacologico finalizzato all’inversione dei processi di invecchiamento biologico negli esseri umani.
Timo (Ghiandola)
La ghiandola del timo, situata tra i polmoni, è deputata alla maturazione dei linfociti T, una tipologia di globuli bianchi che sono essenziali per il funzionamento del sistema immunitario.
Questa ghiandola ha una particolarità: dopo che la persona raggiunge la pubertà, inizia un processo di involuzione, il che significa che diventa sempre meno attiva e inizia a ridursi gradualmente di dimensioni.
Studi hanno dimostrato che l’involuzione del timo influisce sulla dimensione delle popolazioni di cellule immunitarie ad essa correlate, causando probabilmente cambiamenti ai meccanismi biologici e alla capacità del sistema immunitario quando le persone raggiungono i 60 anni.
Età biologica
L’età biologica di un essere umano non fa riferimento all’età anagrafica, bensì all’invecchiamento dei meccanismi biologici, secondo i suoi orologi epigenetici – marcatori che indicano come i cambiamenti nei vari meccanismi cellulari hanno influenzato l’espressione genica.
Reversal of epigenetic aging and immunosenescent trends in humans
Nel documento recentemente pubblicato sulla rivista Aging Cell, i ricercatori spiegano che l’involuzione timica porta all’esaurimento delle popolazioni di cellule immunitarie essenziali, ed è collegata, oltre che all’età del soggetto, anche a maggiore incidenza di cancro, malattie infettive, patologie autoimmuni, stati infiammatori, aterosclerosi e mortalità per numerose altre cause.
Per la sperimentazione sono stati reclutati dieci uomini in buona salute di età compresa tra 51 e 65 anni. Di questi, ne sono stati seguiti nove.
Nella prima settimana di sperimentazione clinica, i ricercatori hanno somministrato ai partecipanti un ormone della crescita umano ricombinante (rhGH). Allo stato naturale, rhGH è implicato in aspetti diversi della salute cellulare, come la crescita e la rigenerazione cellulare.
Successivamente, senza cessare la somministrazione di rhGH, i ricercatori hanno aggiunto, gradualmente, al “mix” l’ormone steroideo deidroepiandrosterone (DHEA) e poi la metformina, un farmaco che aiuta ad aumentare la sensibilità all’insulina.
Il prof. Horvath (leader del team di ricerca e co-autore del paper) e colleghi hanno eseguito risonanze magnetiche, esami del sangue e test di età epigenetica durante varie fasi dello studio per scoprire se il loro approccio aveva avuto successo.
I risultati ottenuti sembrano dare ragione alla formula ideata dai ricercatori: la combinazione di rhGH, DHEA e metformina può risvegliare la ghiandola del timo, nonché le sue funzionalità, in soggetti anziani. Inoltre, il trattamento aveva “riportato indietro” gli orologi biologici dei partecipanti.
Lo studio è consultabile integralmente (in inglese) qui