Salute Donna

Lampade solari e cancro della pelle: un nuovo studio

Uno studio prospettico di coorte è stato pubblicato a inizio Ottobre sulla rivista Jama Dermatology. Anche se la ricerca scientifica ha già, da anni, associato l’esposizione solare naturale e artificiale all’aumentata possibilità di insorgenza di tumori della pelle, ad oggi non vi erano stati studi specifici che indicassero le percentuali esatte di rischio.

Association of Lifetime Indoor Tanning and Subsequent Risk of Cutaneous Squamous Cell Carcinoma (2 Ottobre 2019)

Lo studio, disponibile in full text sulla rivista Jama (clicca qui per consultarlo) ha esaminato i dati dal The Norwegian Women Cancer Study, istituito nel 1991 con follow-up fino al 31 dicembre 2015. Sono stati inviati questionari di base alle partecipanti dal 1991 al 2007, con questionari di follow-up forniti ogni 5 a 7 anni. L’analisi dei dati è stata eseguita dal 2 gennaio 2018 al 2 marzo 2019. Il totale delle donne di cui si sono avuti i dati è 159.419.

Focus dello studio è stato trarre dei dati percentuali tra la frequenza di esposizione solare negli anni (includendo anche i lettini solari) e l’insorgenza di un particolare tumore della pelle, il Carcinoma cutaneo a cellule squamose, più comune del temuto melanoma.

Oltre alle cartelle cliniche delle partecipanti, i ricercatori hanno avuto accesso a una vasta gamma di informazioni, tra cui frequenza di consumo di sigarette, il colore dei capelli, sviluppo di lentiggini a seguito di esposizione solare, il fototipo della pelle e il numero annuale di scottature.

Nel primo questionario, i ricercatori hanno stabilito l’attuale uso da parte delle partecipanti di dispositivi per abbronzatura indoor (es: lampade, docce solari, lettini) e hanno chiesto loro quanto spesso avevano usato queste apparecchiature durante l’infanzia e l’adolescenza. Hanno integrato queste informazioni con due questionari di follow-up durante lo studio di 15 anni.

Risultati.

Durante lo studio, 597 donne hanno sviluppato carcinoma cutaneo a cellule squamose. Gli scienziati hanno scoperto che il rischio di svilupparlo è aumentato con il numero cumulativo di sessioni di abbronzatura indoor. Questo effetto è rimasto significativo anche dopo normalizzati i dati con altri fattori, come il numero di scottature solari e le vacanze in luoghi assolati.

Quando hanno confrontato le donne che si erano sottoposte a sedute di abbronzatura artificiale con quelle che non avevano mai fatto uso di lampade e similari, il rischio relativo di sviluppare carcinoma cutaneo a cellule squamose è aumentato dell’83%.

Tuttavia, statisticamente non sembrano esserci differenze nel rischio di carcinoma cutaneo a cellule squamose con una maggiore durata di utilizzo o l’utilizzo sin dalla giovane. L’associazione tra l’esposizione cumulativa all’abbronzatura indoor e il rischio di tumore stata la stessa indipendentemente dalla durata dell’uso e dall’età all’inizio.

In pratica: è il numero complessivo di sessioni di abbronzatura a svolgere (sembrerebbe) il ruolo di principale fattore di rischio di sviluppo del tumore della pelle.

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Lucia Del Neri
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