Alimentazione

Energy Drink: servono davvero?

Ultimo aggiornamento: 27 Ottobre 2021

La carica energetica fornita dai cosiddetti “energy drink” è dovuta dall’alto contenuto di caffeina e di zuccheri presenti in questo tipo di bevande. E no, la Taurina non c’entra assolutamente nulla.


Energy Drink: cenni storici e crescita economica

Se il lettore si sta chiedendo: “Quando è stato inventato il primo energy drink”, la risposta è semplice: in Austria, nel 1987, dalla Red Bull. La formula originaria (caffeina, taurina, zucchero e aromi) non è mai stata cambiata, anche se in Italia, al momento, ne vengono commercializzate alcune versioni alternative, ovvero le cosiddette edition. Il successo planetario per la Red Bull è arrivato però 10 anni dopo, con l’ingresso del marchio negli Stati Uniti.

Un target pressoché illimitato:

  • non essendo una bevanda alcolica può essere venduta anche ai minori, in qualsiasi punto vendita e a qualsiasi orario)
  • può essere consumata anche da vegani e vegetariani (la taurina presente è di sintesi, non di origine animale)
  • non vi sono vincoli “religiosi” al suo consumo: i mussulmani non considerano la caffeina strettamente proibita e nessun’altra religione la considera off-limits.
  • la promessa di maggiore energia, miglior prestazione mentale e fisica nonché attenzione e concentrazione attrae naturalmente qualsiasi essere umano, di qualsiasi gender, dai 0 ai 150 anni.

A questo aggiungiamo che, proprio per il fatto di non essere una bevanda alcolica, la Red Bull poteva (e può tutt’ora) fare marketing e branding pressoché ovunque: TV, Radio, Eventi sportivi, sponsorizzazioni. Per dirne una, nel 2021 la Red Bull possiede ben 6 squadre di calcio: Salisburgo, Lipsia, New York, due squadre brasiliane, una del Ghana e, in parte, il Liefering (fonte). Anzi, ne dico un’altra: Red Bull Racing, in Formula 1 (fonte).

Sulla scorta dell’incredibile successo della Red Bull, unitamente alla domanda crescente del pubblico, negli ultimi 30 anni sono nati oltre 500 brand che commercializzano bevande energetiche (dato del 2006, fonte).

A livello vendite, si prevede che il mercato degli energy drink supererà gli 85 Miliardi di Dollari entro il 2026 (Fonte).

Un mercato – e una concorrenza conseguente- così vasto ha portato alla diversificazione dell’offerta di Energy Drink, con l’immissione in commercio di bevande “specifiche”. Alcune promettono effetti afrodisiaci, includendo nella formula anche ginseng e gingko biloba, ma sempre affidandosi alle ipotetiche proprietà di booster della libido della caffeina -ma è una bufala.


Ma perché la Taurina è presente nelle bevande energetiche?

Per molti consumatori il segreto dell’efficacia degli energy drink risiede nella Taurina. Eppure non è così.

La Taurina è un aminoacido non coinvolto nella sintesi proteica, ma essenziale ai fini della salute cardiovascolare, della retina, del sistema scheletrico e del cervello (fonte). Paradossalmente, seppur solo in studi su animali, la Taurina ha mostrato effetti anti-ansia e anti-depressivi.

La taurina si trova naturalmente negli alimenti di origine animale (carne e pesce, in primis). Gli effetti di una sua supplementazione a lungo termine non sono ad oggi ancora noti.

Studi su umani hanno dimostrato una certa efficacia della Taurina nel migliorare il flusso e la pressione sanguigna in soggetti diabetici insulino-dipendenti (“Two Weeks Taurine Supplementation Reverses Endothelial Dysfunction In Young Male Type 1 Diabetics“). Un altro studio, seppur di piccola scala, ha mostrato un miglioramento della funzione cardiaca in soggetti cardiopatici (“Effect Of Taurine Supplementation On Exercise Capacity Of Patients With Heart Failure“).

Il perché la Taurina (che deve la sua denominazione perché in origine fu estratta dalla bile del Toro – Fonte) venga inserita nelle bevande energetiche è un argomento ampiamente discusso e controverso.

  • Forse perché, secondo studi animali, la Taurina ha mostrato (blandi!) effetti di potenziamento della memoria?
  • Forse perché, dati i suoi potenziali effetti calmanti e antiansia, potrebbe smorzare l’effetto delle altissime concentrazioni di caffeina degli energy drink?
  • O forse perché dati i suoi effetti positivi su pressione e funzione cardiaca potrebbe contrastare gli effetti negativi della combo caffeina+zucchero?

Le ragioni potrebbero essere anche altre, ma considerando il periodo in cui fu creata la prima bevanda energetica (fine anni ’80) è facile supporre che si puntasse ad un effetto combinato taurina+caffeina al fine di incrementare focus, energia mentale e capacità logica nel consumatore.


Efficacia degli energy drink

L’efficacia, ovvero il boost di energia, di una bevanda energetica dipende essenzialmente da due fattori:

  1. Quantità di caffeina presente per 100 ml di prodotto
  2. Sensibilità personale alla caffeina dell’individuo

Tolte queste due variabili, e considerando che l’effetto della Taurina non è noto, altri ingredienti che i vari brand aggiungono (es: guaranà, ginseng ecc.) sono spesso presenti in quantità troppo limitate affinché abbiano un effetto fisiologico. Insomma, è più “marketing” che sostanza.

Lo studio del 2009: “Caffeinated Energy Drinks — A Growing Problem“, pubblicato su Drug Alcohol Depend, mostra una tabella con la quantità di caffeina presente nei principali brand del tempo, tra cui gli ancora attuali Red Bull (80 mg) e Monster (160 mg). Alcuni brand, come Fixx e Wired X505 [francamente ignoro se siano in vendita in Italia – N.d.A.] superavano agevolmente i 500 mg per lattina.

Ovviamente: si tratta di dosaggi elevati se consumati in un breve lasso di tempo. Si consideri infatti che la dose “limite”, considerata sicura, per l’essere umano è di 300/400 mg/giorno (fonte). Una normale tazzina di caffè espresso ne contiene tra i 50 e gli 80 mg, mentre una tazzina di moka fino a 120 mg (fonte). A questo punto, mi chiedo: se la formula vincente è caffeina più carboidrati semplici, non è più piacevole l’italianissimo tiramisu?

Il secondo punto, “Sensibilità personale del soggetto alla caffeina” apre un mondo a sé stante.

La caffeina è un eccitante, in una certa misura dose-dipendente, naturale. Il problema che porta con sé è che il corpo, rapidamente, sviluppa assuefazione alla sostanza richiedendone dosi sempre maggiori per percepirne l’effetto desiderato. Oltre la soglia limite di 400 mg/giorno può causare: insonnia, nervosismo e irrequietezza, irritazione dello stomaco, nausea, aumento della frequenza cardiaca e della respirazione e altri effetti collaterali. Dosi maggiori possono causare mal di testa, ansia, agitazione e dolore toracico (fonte)

L’effetto paradosso della caffeina
In alcuni soggetti, l’effetto eccitante della caffeina può avere effetto sedativo. Non è infrequente che molti assumano caffè proprio per favorirsi il sonno. Tale circostanza è definita, in gergo, paradosso, ovvero quando un principio attivo provoca nel soggetto l’effetto esattamente opposto a quello comunemente accertato.

Il dosaggio elevato di caffeina e zucchero (quest’ultimo porta però rapidamente anche ad un picco glicemico) che una lattina di bevanda energetica apporta al corpo è, effettivamente, in grado di fornire un temporaneo innalzamento dei livelli di energia nel soggetto.

Il problema, semmai, è nel medio-lungo termine: ben presto, la singola lattina di energy drink non è più sufficiente e si avrà bisogno di raddoppiare e triplicare le dosi. Con conseguente assunzione di quantità pericolose di caffeina e di zucchero: in una Red Bull da 275 ml ci sono quasi 30 grammi di zucchero (fonte)


Energy Drink e Alcool

Le bevande energetiche sempre più spesso sono incluse in cocktail e long drink. Un esempio per tutti, l’ormai celeberrimo Vodka e Red Bull.

Il CDC (Center for Disease Control & Prevention) ha messo esplicitamente in guardia i consumatori dal mixare bevande energetiche e alcool.

Essenzialmente, la caffeina (eccitante) può mascherare gli effetti dell’alcool (depressore del sistema nervoso), rendendo il soggetto meno consapevole dei rischi dell’assunzione di bevande alcoliche. Tradotto: il soggetto è più ubriaco di quanto soggettivamente percepisca. E se pensate che questa sia una conseguenza da poco, anzi, persino un vantaggio, il CDC stesso elenca una serie di spiacevoli imprevisti:

  • E’ più facile convincersi di essere in grado di guidare (in realtà il primo albero vi sta aspettando alla prima curva)
  • Si è meno prudenti per quanto riguarda le … uhm, interazioni sociali (“ha bevuto tutta la sera energy drink e cognac” is the new: “Se l’è andata a cercare“… )
  • Si tende a bere di più perché la caffeina smorza l’effetto stordente dell’alcool. E dei danni al cervello provocati dall’alcool abbiamo già parlato.

Fonte: https://www.cdc.gov/alcohol/fact-sheets/caffeine-and-alcohol.htm


Energy drink “ZERO”: sono l’alternativa migliore?

Tutti i principali brand di bevande energetiche (Red Bull, Monster e persino la Coca Cola si è buttata nella mischia, salvo ritirarsi dopo solo un anno) propongono alternative a zero calorie dei loro prodotti.

Chiaramente, lo zucchero è sostituito dai dolcificanti di sintesi: in qualche modo le bevande -che essendo caffeina+taurina+altro sarebbero normalmente imbevibili- devono essere addolcite.

Ora, non so a voi, ma a me sembra solo l’ennesimo stunt di marketing che prova a risolvere un problema creandone uno, potenzialmente, più grande (per reference, leggi il nostro articolo: “Dolcificanti? Se li conosci li eviti” a firma Lucia Del Neri).

Di certo si toglie la componente “zucchero semplice” dall’equazione, ma a questo punto francamente non comprendo la reale necessità di cercare di occupare una fetta di mercato che è tranquillamente monopolizzata da una semplicissima tazzina di caffè espresso o moka (senza zucchero o con dolcificante).


In conclusione

Gli energy drink nascono alla fine degli anni 80 come bevanda analcolica alternativa alla coca cola e alle bibite fino ad allora diffuse. La promessa che fanno ai consumatori è maggiore energia e concentrazione mentale. Circostanze favorevoli (es: non essendo alcoliche le si poteva pubblicizzare ovunque), un target pressoché illimitato (cioè: chiunque, al mondo) e un marketing aggressivo improntato sulla coolness di chi li assume ne hanno decretato un successo planetario.

Il segreto di questo tipo di bevanda altro non è che la caffeina, in altissimi dosaggi. Non c’è nessuna formula segreta tipo la 7X della Coca Cola. Lo zucchero presente fornisce, nel brevissimo periodo, un boost di energia pronta all’uso, ma il prezzo che si paga è un picco glicemico che spingerà il consumatore a cercare fonti zuccherine dopo poche ore.

La presenza di Taurina è inspiegabile razionalmente. Altre sostanze eventualmente presenti, come vitamine, ginseng, guaranà ecc. hanno come utilità finale solo quella di promuovere il prodotto per finalità che, in definitiva, non ha. O che quantomeno è tranquillamente sostituibile con altri prodotti più naturali (es: un semplicissimo caffè zuccherato o integratori specifici, con una titolazione di principi attivi più alta).


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Pavel Fucsovic
Nato in Croazia ma naturalizzato Italiano, Laureato in Scienze Motorie e raffinato scrittore di brevi racconti. Collabora anche con testate web locali del Nord-Est. ------ Note biografiche disponibili nella pagina Redazione | Tutti gli articoli, ove non espressamente specificato, sono sottoposti a Revisione Scientifica e Fact Checking.
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[…] approfondita l’ha svolta il nostro redattore Pavel Fucsovic nell’articolo: “Energy Drink: servono davvero?“, ma senza giunger ad alcuna conclusione. L’ipotesi più probabile è che gli effetti […]