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[Nuovo Studio] Quali variazioni neuroanatomiche ci sono tra i cani domestici?

L’anatomia del cervello cambia tra un cane e l’altro?
E se sì, quanto influisce la selezione applicata dall’uomo per il comportamento del cane?
Un nuovo studio indaga sulle differenze neurali sottostanti per esaminare se e come l’allevamento selettivo da parte dell’uomo ha alterato la grossolana organizzazione del cervello nei cani.
Lo studio, dal titolo: “Significant neuroanatomical variation among domestic dog breeds” è stato pubblicato il 2 settembre 2019 sul JNeurosci The Journal of Neuroscience.

Lo Studio su 66 cani di razza

La convivenza del cane con l’uomo è antichissima ed il tempo trascorso insieme a lui ha fatto sì che la nostra specie sia stata influenzata tanto quanto lo è stata quella canina.
L’uomo ha allevato il cane puntando alle diverse qualità che lo caratterizzano: attitudine alla difesa, alla caccia, al riporto, alla ricerca.
Qualità, tutte, fondate su caratteristiche tipiche dell’etogramma del cane come:

  • la socialità
  • la tendenza alla collaborazione
  • la ricerca di appartenenza e partecipazione ad un gruppo composto da co-specifici (ma anche dall’uomo).

Il cane, oltre ad aver un’anatomia che lo caratterizza, ha anche una struttura mentale specie-specifica.
Il team di ricercatori ha analizzato il cervello di 62 cani di razza appartenenti a 33 razze diverse attraverso le scansioni MRI.

Queste razze erano:
border collie, beagle, basset hound, bichon frisé, cane da pastore inglese antico, Boston terrier, boxer, bulldog, Cavalier King Charles spaniel, cocker spaniel, bassotto, doberman pinscher, maltese, pointer inglese, pointer tedesco a pelo corto, golden retriever, levriero, Jack Russell terrier, keeshond, Labrador retriever, Lhasa apso, schnauzer in miniatura, pitbull, husky siberiano, terrier setoso, springer spaniel, barboncino standard, Weimaraner, Welsh corgi, wheaten terrier, terrier bianco di West Highland, whippet e Yorkshire Terrier.

La specializzazione comportamentale del cane

La mente del cane ha una grande capacità di elaborazione delle informazioni provenienti dall’ambiente e dall’organismo, di memorizzazione e creazione modellata delle rappresentazioni.

Ciò significa che ogni esperienza, anche per il cane, forgia le capacità mentali e crea un ponte di collegamento tra ciò che accade, ciò che viene percepito attraverso il sistema sensoriale, ciò che proviene dalle emozioni, quanto il soggetto ricerca sulla base delle motivazioni.

Jiki – Foto di Lucia Fava CC BY-NC-ND 4.0

Il cane, infatti, è caratterizzato da un insieme di motivazioni specifiche e da specializzazioni comportamentali (come indicato dall’American Kennel Club) che sono forme di orientamento verso il mondo e definiscono ciò che per ogni cane è significativo e che va ricercato nel mondo e dal mondo.

I ricercatori hanno classificato i 66 cani di razza in 10 gruppi:

  1. compagnia: yorkshire terrier, bichon frisé, Boston terrier, bulldog, Cavalier King Charles spaniel, keeshond, maltese;
  2. fiuto: bassotto, beagle;
  3. branco: cane pastore inglese antico, border collie, corgi gallese, terrier di grano;
  4. controllo dei parassiti: Yorkshire terrier, Boston terrier, terrier setoso, bassotto, Jack Russell terrier, schnauzer in miniatura, West Highland white terrier, wheaten terrier;
  5. sport: boxer, Boston terrier, bulldog, pitbull;
  6. sentinella da lavoro: doberman pinscher, boxer, keeshond, Lhasa apso, wheaten terrier;
  7. pubblica utilità (guardia di finanza/polizia/carabinieri/guardia forestale): boxer, doberman pinscher
  8. recupero degli uccelli: cocker spaniel, pointer inglese, pointer tedesco a pelo corto, golden retriever, Labrador retriever, springer spaniel, barboncino standard
  9. caccia a vista: levriero, Weimaraner, whippet
  10. combattimento: boxer, doberman pinscher

I risultati dello studio

I ricercatori hanno indagato regioni cerebrali distinte e indipendenti per verificare se differivano tra le razze.
Ne hanno individuate 6 che si caratterizzano per:

  • il legame sociale con gli esseri umani;
  • le risposte consapevoli ai gusti e agli odori;
  • lo spostamento attraverso l’ambiente;
  • il coinvolgimento nell’azione e nell’interazione;
  • i processi affettivi legati alla paura, all’accoppiamento e all’aggressività;
  • l’elaborazione di odori e stimoli visivi.

Dopo aver identificato queste sei reti cerebrali, abbiamo quindi studiato il loro rapporto con l’albero filogenetico [evolutivo] del cane. […] In tutte e sei sono state identificate correlazioni significative con almeno una specializzazione comportamentale.
Sono evidenti associazioni tra reti cerebrali e relative specializzazioni comportamentali.

hanno spiegato gli autori.

La variazione neuroanatomica non è semplicemente indotta dalle dimensioni del cervello, dalle dimensioni del corpo o dalla forma del cranio, ma è localizzata in specifiche regioni cerebrali.
Quasi tutte le variazioni identificate si verificano nei rami terminali dell’albero filogenetico del cane, indicando una forte selezione recente nelle singole razze.

Abbiamo scoperto che la maggior parte dei cambiamenti che si verificano in questi componenti avvengono nei rami terminali dell’albero (singole razze).
Ciò significa che, tra le razze, le differenze in queste reti corrispondevano alle differenze di comportamento […]
L’anatomia del cervello, quindi, cambia significativamente a seconda delle specializzazioni comportamentali come caccia a vista, o a fiuto, protezione e compagnia.
Questi risultati indicano che attraverso l’allevamento selettivo, gli esseri umani hanno significativamente modificato il cervello di diversi razze di cani domestici in modi diversi.

hanno concluso i ricercatori.

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Lucia Fava
Copywriter ed esperta di social media marketing, è la responsabile del coordinamento con i revisori scientifici. Si occupa di ricerca fonti e fact checking. ------ Note biografiche disponibili nella pagina Redazione | Tutti gli articoli, ove non espressamente specificato, sono sottoposti a Revisione Scientifica e Fact Checking.
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