Ipocondria

Ultimo aggiornamento: 6 Agosto 2019

Un piccolo malessere passeggero interpretato come sintomo di una grave malattia, o la paura di ricevere una notizia negativa in seguito ad una visita medica di routine: ecco quali sono i principali sintomi dell’Ipocondria.

L’ipocondria è una vera e propria sindrome nevrotica, spesso legata a stati di depressione e ansia, che si può manifestare o con  la paura infondata di essere gravemente malati, oppure con la paura di entrare in contatto con il mondo esterno che viene visto come un covo di pericoli per la propria salute. Nella maggior parte dei casi il soggetto manifesta entrambe le fobie.

Colui che soffre di questa particolare sindrome non finge consapevolmente di essere malato, ma se ne autoconvince in maniera inconscia, fino a manifestare dei veri e propri sintomi, che altro non sono che sintomi legati al forte stato d’ansia che caratterizza questi soggetti, come sindromi gastro-intestinali, problemi respiratori e palpitazioni cardiache. Il soggetto ipocondriaco si convince a tal punto di essere gravemente malato, che anche in seguito ad un’accurata visita medica rimane nella sua convinzione, continuando a comportarsi da “malato immaginario”, denigrando talvolta perfino le capacità del medico stesso.

L’ipocondria, dunque, è un disturbo psicologico, che può essere più o meno grave, fino a diventare una vera e propria malattia psicosomatica. Lo scopo inconscio del paziente, è quello di attirare tutte le attenzioni su se stesso, da parte di familiari e amici, per allontanare invece da sé i reali problemi della vita che ne hanno scaturito la causa principale del suo malessere, cioè la depressione. I soggetti che vanno incontro maggiormente a questo tipo di disturbo sono, infatti, persone intorno ai cinquant’anni che spesso non si sentono realizzate nel proprio lavoro, nella propria vita sociale o nella propria famiglia, e per questo sviluppano una sorta di meccanismo di difesa che scaturisce in un bisogno profondo e inconscio di richiamare attenzione ed affetto.

L’ipocondria viene diagnosticata solo se effettivamente il comportamento del paziente si rivela assolutamente sproporzionato rispetto al reale pericolo di malattia in atto. La maggior parte degli ipocondriaci, però, non accetta questa diagnosi di depressione e disagi psicologici, e questo è dovuto proprio alla loro convinzione radicata di soffrire realmente di una grave patologia.

Trattandosi dunque di un disturbo psicologico, l’ipocondria deve essere curata da uno psicoterapeuta, senza mai essere trascurata. Lo specialista avrà l’obiettivo di curare i disturbi di base che hanno scatenato la malattia, attraverso un lungo percorso di riabilitazione cognitivo-comportamentale.

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